Storia

L'Archivio storico della Camera dei deputati nasce nel 1848, a meno di un mese dalla prima seduta della Camera del Regno di Sardegna, con la nomina di un funzionario cui è attribuito il compito di Bibliotecario-Archivista.

Successivamente separato dalla Biblioteca ed unito agli Uffici di Segreteria generale della Camera, segue i trasferimenti della Capitale del Regno d'Italia da Torino a Firenze e quindi a Roma.

A partire dal secondo dopoguerra, la sezione costituita dagli originali dei documenti prodotti ed acquisiti nell'esercizio delle funzioni istituzionali della Camera acquista una progressiva indipendenza ed autonoma configurazione rispetto all'archivio corrente, depositario dei resoconti e degli stampati parlamentari della legislatura corrente.

Il profilo istituzionale dell'Archivio storico si precisa definitivamente con la legge 3 febbraio 1971 n. 147 che istituisce gli Archivi storici dei due rami del Parlamento, in coerenza con il principio di autonomia costituzionale delle Camere sancito dalla Costituzione della Repubblica.

Un apposito "Regolamento dell'Archivio storico" ed un "Regolamento di ammissione del pubblico all'Archivio storico" ne disciplinano l'organizzazione e le procedure operative. Dal 1982 ha sede a Palazzo San Macuto.