Archivio Leopoldo Elia (1921 - 2008)

Descrizione del contenuto

L'archivio del professor Leopoldo Elia, che la famiglia ha voluto donare all'Archivio storico della Camera dei deputati, si presentava all'inizio del lavoro come una mole davvero cospicua di documentazione, sedimentatasi nel corso di una lunga ed ininterrotta attività di giurista e di uomo politico, ma mai sottoposta a quegli interventi di selezione e riorganizzazione anche parziale delle carte da parte del loro produttore, che trasformano un corpus documentario in memoria strutturata.
Commista ad una consistente componente bibliografica, sembrava rispecchiare l'urgenza costante di un impegno civile ed intellettuale che si esprimeva nelle tante funzioni assolte da Elia - studioso, funzionario del Senato, politico, docente universitario, giudice costituzionale, senatore e deputato - quasi condensandole in un presente che non lasciava spazio a operazioni di ordinamento materiale ma semmai richiedeva spesso il riutilizzo di documenti e scritti per ulteriori interventi ed approfondimenti.
La stessa urgenza sembra incisa nella miriade di appunti che affollano biglietti di invito, programmi di convegni, locandine, buste e tanti altri occasionali supporti cartacei su cui Elia fissava un pensiero, la nota di un impegno o un commento ad una relazione altrui. Analogamente, estratti e testi diversi, corredati di glosse e considerazioni autografe, integrano il patrimonio di informazioni fornito dai documenti e concorrono a restituire la complessità del profilo intellettuale e civile di Elia anche se spesso è difficile - se non impossibile - risalire all'occasione che li ha voluti radunati con la documentazione in un fascicolo o in un contenitore.
Il lavoro ha quindi preso le mosse da un vero e proprio censimento del materiale documentario che si trovava presso la famiglia, dislocato in più sedi, e che si presentava sotto forma di fascicoli, cartelline, documenti sciolti, per lo più non condizionati in buste o faldoni ma accumulati insieme a materiale librario e letteratura grigia, fatta eccezione per una serie omogenea di atti della Corte costituzionale ed un nucleo di carte raccolte e trasmesse alla famiglia dagli uffici del Senato.
Nel corso del censimento - preliminare al trasporto della documentazione all'Archivio storico della Camera - si è provveduto a identificare e condizionare in via provvisoria il materiale e si è confermata l'ipotesi iniziale di un complesso di documenti stratificati e non selezionati, sui quali diversi interventi successivi hanno operato una significativa alterazione dell'ordine originario. Oltre al riutilizzo da parte dello stesso Elia, è risultata ad esempio evidente l'assenza della corrispondenza che originariamente doveva accompagnare parte del materiale documentario presente, forse estrapolata in occasioni diverse e rimasta poi sparsa e quindi sciolta da ogni contesto, più spesso trattenuta dalla famiglia per costituirne un corpus separato.
La schedatura della documentazione, per quanto disordinata, ha consentito comunque di individuare nuclei più omogenei di materiale, che la presenza di denominazioni originali e/o di indicazioni cronologiche, insieme alla valutazione dei caratteri estrinseci quali - ad esempio - l'intestazione della carta utilizzata, hanno permesso di ricondurre a determinati ambiti di attività, enucleando così porzioni riconoscibili di archivio, intorno alle quali organizzare il complesso documentario in una struttura capace di renderlo leggibile, nel rispetto della figura di Leopoldo Elia e del suo modus operandi nei confronti delle proprie carte.
Riconoscibile era innanzi tutto la documentazione prodotta o acquisita da appositi uffici della Corte costituzionale, quella predisposta dal Servizio studi legislativi di Camera e Senato durante i lavori della Commissione bicamerale, oppure quella dei Congressi e dei Consigli della Democrazia cristiana. Attorno a nuclei così caratterizzati, si è potuto aggregare e disporre il materiale documentario ad essi collegato, evidenziando i principali settori in cui si è dispiegata l'azione di Elia.
Si è potuto così individuare ed organizzare il materiale esplicitamente riconducibile all'impegno di Elia nelle file della Democrazia cristiana e successivamente nel Partito popolare e nella nuova e più tarda formazione rappresentata da La Margherita e L'Ulivo; si sono potuti enucleare i documenti afferenti alla docenza nelle Università di Urbino, Ferrara, Torino e Roma; si è potuta ricostituire agevolmente una sezione dedicata all'attività in seno alla Corte costituzionale o, ancora, riconoscere un nucleo di documentazione evidentemente formatosi nel corso della partecipazione ai lavori della Commissione bicamerale per le riforme costituzionali della XIII legislatura.
Analogamente sono emersi blocchi di documentazione scaturiti da incarichi di varia natura ai quali Elia fu chiamato nella sua qualità insieme di giurista, di costituzionalista, di esponente di un'area politica, di esperto conoscitore di specifiche problematiche, di garante. Accanto ai noti incarichi nel Consiglio di amministrazione della RAI tra 1966 e 1969 e nel 1975-1976, alla partecipazione al Gruppo Vedel per l'analisi della situazione della Comunità europea e del suo Parlamento (1971-1972) o alla attività nel Consiglio superiore della pubblica istruzione tra 1970 e 1976, si sono evidenziati i documenti relativi alla Commissione tecnica per la Conferenza nazionale sull'energia promossa dal governo nel 1986 ma anche le carte generatesi da una ricca produzione di pareri espressamente richiesti da soggetti pubblici e privati e dall'attività di avvocatura.
Vi è poi, naturalmente considerevole, l'insieme del materiale scaturito dall'attività parlamentare e di governo, che si è ritenuto di scandire per legislatura, riconducendo poi ad essa anche tanta documentazione decontestualizzata e privata, nelle diverse manomissioni subite, di esplicite "chiavi" interpretative capaci di indicare espressamente il rapporto a specifiche e puntuali attività di Elia. E' il caso frequente dei molti materiali dattiloscritti che riguardano tematiche di ampia portata lungamente trattate da Elia nelle molteplici funzioni di docente, esperto di diritto costituzionale, parlamentare, uomo di partito: l'assenza di scambi epistolari - solo sporadicamente presenti - non ha consentito talora di attribuire appunti e riflessioni o la stessa raccolta di testi e dati ad una determinata attività/funzione, lasciando alle indicazioni cronologiche un ruolo dirimente per organizzarli nelle partizioni dell'inventario.
Di notevole complessità si è inoltre rivelato l'ampio bacino di appunti manoscritti, presenti talvolta su taccuini, più spesso su foglietti di vario formato raccolti in fogli anch'essi manoscritti e ripiegati a mo' di fascicolo oppure riuniti da fermagli e raggruppati in bustine. Privi per lo più di indicazioni formali di sorta, sono in gran parte attribuibili ad un'epoca anteriore alla nomina di Elia a giudice Costituzionale, un'epoca che lo vede impegnato a coltivare gli studi giuridici condotti come studente universitario, ad approfondire in qualità di funzionario del Senato tematiche legate al funzionamento della democrazia parlamentare, a sviluppare la riflessione politica all'interno della Democrazia cristiana e insieme a fissare nella produzione scientifica gli esiti della sua incessante ricerca.
Per quanto riguarda il materiale relativo a Convegni, incontri, interventi e commemorazioni, l'abbondanza del materiale, abbinata alla disomogeneità nella consistenza dei singoli fascicoli ed alla difficoltà di attribuirne sempre la genesi a particolari funzioni o ruoli di Elia, ci ha inoltre indotti a riunirlo in un unico "bacino" autonomo e indipendente dal resto della struttura: una sezione diremmo "trasversale" rispetto ad una successione cronologica di attività, come trasversale è peraltro la fitta rete di rapporti intrattenuti da Elia con enti, associazioni ed organismi diversi, con i quali entrò in contatto e collaborò per le più diverse occasioni.
L'ordinamento dato alla documentazione nell'archivio ora inventariato tende così a rispecchiare la complessa interazione tra l'attività di ricerca, di studio, di riflessione teorica condotta da Leopoldo Elia sull'assetto costituzionale dello Stato con le sue diverse implicazioni, ed il suo impegno etico-politico, tanto in seno all'organismo "partito" quanto in sede parlamentare o ancora nella sintesi rappresentata dal ruolo di garanzia assunto in qualità di giudice costituzionale.
La permeabilità delle funzioni nell'uomo Elia, forse anch'essa all'origine di quell'affastellarsi delle carte che caratterizzava all'origine il complesso documentario trattato, fa sì che nelle varie sezioni in cui è ora strutturato il suo archivio ricorrano spesso temi e questioni che hanno accompagnato la sua ricerca, con sfaccettature diverse, per tutto il corso del suo impegno civile nelle istituzioni del Paese.
La documentazione ad oggi compresa nelle 462 buste che costituiscono il fondo Leopoldo Elia è strutturata nelle seguenti sezioni:

- Ufficio studi del Senato - Attività di ricerca, 1931-1975: raccoglie in prevalenza l'ingente mole di appunti manoscritti e di studio precedenti la nomina a giudice costituzionale ed è organizzata in gruppi di fascicoli per ambito tematico.

- Attività di partito - Temi di riflessione politica, 1945-2008: documenta l'attività in seno alle organizzazioni di partito ma anche l'insieme delle questioni etico-politiche ed istituzionali che sono state oggetto costante di riflessione e di impegno civile dalla giovinezza fino agli ultimi anni di vita di Elia.

- Incarichi e consulenze, 1965-2007: sezione nella quale sono confluiti i fascicoli relativi a tutti gli incarichi ricoperti, nei quali fosse presente la documentazione di conferimento dell'incarico stesso.

- Attività universitaria, 1949-2008: pur comprendendo una mole di documentazione esigua rispetto all'impegno universitario di Elia, testimonia la sua attività come docente di istituzioni di diritto pubblico e diritto costituzionale presso le facoltà di Urbino (1960-1962), Ferrara (1962-1963) Torino (1963-1970) e infine Roma (1970-1992).

- Corte costituzionale, 1933-1989: comprende documentazione predisposta per le Camere di consiglio e le udienze, sentenze, corrispondenza, materiali di studio, documenti specifici sul processo Lockheed, comunicati e rassegna stampa di tutto il periodo in cui Elia fu giudice e poi presidente della Corte.

- Attività parlamentare e di governo, 1970-2001: sezione strutturata per legislature (X-XIII), a loro volta suddivise in ragione delle attività parlamentari o di governo che occuparono Elia in qualità di senatore, di deputato, di ministro per le riforme elettorale ed istituzionali del I Governo Ciampi, di membro della Commissione bicamerale per le riforme costituzionali.

- Rapporti con enti, istituzioni, associazioni, 1957-2008.

- Convegni, incontri, conferenze e commemorazioni, 1954-2007: raccoglie, in partizioni cronologiche, la consistente documentazione radunata in occasione di incontri conferenze e convegni cui Elia partecipò come relatore o come invitato. La scelta di disporre il materiale secondo un criterio cronologico è stata dettata dalla disparità delle occasioni che hanno determinato il sedimentarsi dei documenti.

- Corrispondenza cronologica, 1950-2007: raccolta di lettere e brevi carteggi trovati avulsi dalla restante documentazione e disposti in ordine cronologico.

- Rassegna stampa e periodici, 1944-2007.

- Carte Raffaele Elia, 1921-1999: la sezione è costituita da un piccolo nucleo di documentazione di Raffaele Elia, padre di Leopoldo, consistente in corrispondenza e scritti, accompagnati da materiali commemorativi posteriori.


Inventario a cura di Luciana Devoti, Simona Panunzi e Fabio Simonelli. Coordinamento scientifico a cura di Luisa Falchi.