Archivio Mario Pannunzio

Descrizione del contenuto

PRESENTAZIONE DEL FONDO (*)
L'Inventario del Fondo Mario Pannunzio è il secondo Quaderno dell'Archivio storico dedicato ad un fondo privato facente parte del patrimonio archivistico della Camera.
La sua pubblicazione avviene a breve distanza di tempo dal primo, comprendente l'inventario delle carte di Ji?í Pelikán[===UTF-8===], a testimonianza dell'impegno dell'Amministrazione della Camera per la valorizzazione di fonti documentarie riguardanti non solo l'attività parlamentare in senso stretto, ma anche personalità, movimenti e partiti politici comunque connessi alla più generale attività politica del paese.
Il Fondo Mario Pannunzio fu acquisito dalla Camera dei deputati nel 1998; dello stesso fanno parte: l'archivio dei documenti in senso proprio; la collezione completa della rivista settimanale «Il Mondo»; la biblioteca di Pannunzio composta da oltre dodicimila volumi; una vasta raccolta di giornali e riviste del periodo. L'archivo contiene materiale estremamente vario ed eterogeneo quanto ad argomenti e tipologie di documenti, rispecchiando, come naturale, i diversi e molteplici settori che nel succedersi degli anni avevano caratterizzato gli interessi e l'impegno di Pannunzio, sia nella vita professionale che in quella privata.
Almeno quattro appaiono essere gli elementi più significativi del fondo, utili sia per una ricostruzione della personalità e dell'attività di Pannunzio, come giornalista e come uomo politico e di cultura, sia per delineare un ampio quadro di riferimento del periodo in cui egli svolse la sua attività.
In primo luogo la documentazione riguardante l'attività giornalistica, che comprende non solo la significativa, e preponderante, esperienza de «Il Mondo», ma anche altri periodici, di generi diversi (Oggi, Omnibus, Risorgimento liberale), editi anche prima della seconda guerra mondiale; in secondo luogo la corrispondenza, che ben illustra un quarantennio di attività professionale e di molteplici e diversificati interessi personali, e che consente di ricostruire sia i vasti rapporti personali di Pannunzio, che i percorsi di molte delle «idee» che attraversarono un periodo particolarmente fecondo; in terzo luogo il materiale riguardante l'impegno politico che si interseca strettamente con le linee editoriali carattarizzanti la sua attività giornalistica; infine il vasto materiale che ricorda il suo particolare interesse per la fotografia, testimoniato sia dal rilievo che tale elemento assume ne «Il Mondo», sia dall'ampiezza della raccolta fotografica privata.
Il materiale, ampio ed articolato, facente parte del Fondo Pannunzio potrà quindi costituire un patrimonio prezioso per studiosi, ricercatori e giornalisti, relativamente ad un periodo estremamente significativo della storia italiana, che copre gli ultimi contrastati anni del «ventennio fascista», le iniziative e gli entusiasmi che seguirono immediatamente il secondo conflitto mondiale, la rinascita post bellica, talvolta impetuosa ed apparentemente incontrollata, dell'economia della neonata Repubblica Italiana.
Con la supervisione della dottoressa Gigliola Fioravanti, Direttrice del Centro di fotoriproduzione e restauro degli archivi di Stato, l'inventario è stato redatto dalla dottoressa Luciana Devoti, cui si deve anche la successiva cura di questo volume.

(*) ALESSANDRO MASSAI Sovrintendente dell'Archivio storico


INTRODUZIONE ARCHIVISTICA
Caratteri originali delle carte e notizie generali
Il fondo di Mario Pannunzio è pervenuto all'Archivio storico della Camera dei deputati senza alcun ordinamento originale e privo per lo più di condizionamento delle carte. La documentazione, costituita da diverse tipologie, era non solo completamente disordinata, ma raccolta in modo precario. Esistevano, già ad un primo esame, solo alcune cartelle originali con delle segnature autografe di Pannunzio, cartelle in cui l'autore aveva riunito parte della corrispondenza, individuando anche destinatari, diversi manoscritti e dattiloscritti del periodo giovanile, rassegne stampa su particolari temi o avvenimenti, documentazione che possiamo riferire alla attività giornalistica precedente l'esperienza de «Il Mondo», alcune raccolte fotografiche non solo concernenti il settimanale, ma riguardanti riprese sul set di film, in gran parte stranieri, specialmente americani.
Le stesse sceneggiature, soggetti e copioni, per quanto facilmente riconoscibili, erano privi di qualunque riferimento strutturato. Pacchi informi di riviste e quotidiani costellavano l'insieme del fondo.
La documentazione della direzione de «Il Mondo», al contrario, era contenuta in cartelle originali e ordinata secondo le esigenze dell'amministrazione della rivista.
Insieme alle carte di Pannunzio, l'Archivio storico ha anche acquisito parte della sedimentazione dello studio di Guglielmo Pannunzio, padre di Mario. Si tratta di numerosi copialettere riferenti a atti prodotti dallo studio legale a Lucca, nel settore del diritto fallimentare.
In uno stato di grande disordine, inoltre, sono stati individuati nel fondo segmenti di testimonianze concernenti la famiglia della madre, Emma Bernardini e di corrispondenza appartenuta ad altri componenti della famiglia di Mario Pannunzio.
L'archivio, tuttavia, è apparso in alcuni settori piuttosto lacunoso, da lasciare il dubbio che nuclei di documentazione potessero essere stati stralciati e conservati altrove, dopo la morte del suo produttore. La ricerca condotta su alcuni istituti di conservazione e tramite internet, ha condotto alla scoperta che il corpus più consistente del materiale fotografico del famoso settimanale fu donato dalla famiglia Carandini alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Infine, la vedova di Pannunzio dette in deposito le carte del marito al Centro Pannunzio, fondazione situata a Torino e che ha la finalità di far conoscere l'attività e il pensiero riferibile alla grande tradizione liberale, laica e democratica di Mario Pannunzio. Il deposito fu in seguito annullato dagli eredi e l'archivio posto in vendita.
Allo stato attuale non sono risultati rintracciabili altri segmenti di documentazione conservata in sedi diverse da quella dell'Archivio storico della Camera dei deputati.
Le operazioni di schedatura e di ordinamento, pertanto, hanno seguito alcune fasi e modalità che sono di seguito descritte.


Primi interventi sulle carte
Nella prima fase del lavoro si è proceduto all'identificazione di ogni singola componente documentaria, cominciando dalle unità più facilmente individuabili, costituite da buste, fascicoli, quaderni o insiemi di documenti omogenei, classificati o classificabili con una certa chiarezza.
Per ogni singola unità archivistica è stata compilata inizialmente una scheda cartacea, con l'indicazione dettagliata di alcuni dati essenziali, quali la tipologia, l'oggetto o la natura della documentazione, le date estreme e tutte le osservazioni necessarie all'identificazione del pezzo.
Questa operazione preliminare ha favorito l'individuazione di alcune modalità di base nell'organizzazione delle carte di Pannunzio; tali criteri consistono, in generale, nel raccogliere insieme tutto ciò che afferisce ad una determinata attività o incarico (direzione dei periodici «Oggi», «Caratteri», «Risorgimento liberale» e «Il Mondo»), o ad una specifica situazione o esperienza (Partito radicale, caso Piccardi), anche se non mancano nuclei di documenti assemblati su base essenzialmente cronologica o tipologica (scritti giovanili, raccolte di ritagli di giornale, sceneggiature e soggetti).
Attraverso questa prima schedatura è stato inoltre più semplice procedere, da una parte, alla riaggregazione di unità archivistiche sulla base dei criteri di ordinamento individuati, dall'altra, a ricostruire la disposizione delle carte all'interno delle varie unità e sottounità classificate. Nei casi in cui non fosse più possibile risalire a tale ordine, si è scelto un criterio di aggregazione rispondente alla logica ed alla configurazione assegnate all'archivio.
Ad ogni sezione schedata ed alle corrispondenti unità è stato attribuito un identificativo provvisorio, costituito, rispettivamente, da una lettera dell'alfabeto e da un numero progressivo.
Nella seconda fase del lavoro si è proceduto all'identificazione dei singoli documenti sciolti o raccolti in piccoli fasci in modo per lo più occasionale, per i quali non era evidente un criterio originario di aggregazione. Si tratta di materiale costituito, in gran parte, da corrispondenza, documentazione di natura amministrativa, testi dattiloscritti e manoscritti in forma di relazioni, appunti e bozze, fotografie, disegni.
L'analisi di questo tipo di documentazione ha richiesto un esame attento sia degli elementi strettamente formali, quali il mittente e il destinatario (nel caso di lettere), l'autore (nel caso di scritti), l'intestazione, la data cronica e topica; sia di determinati caratteri estrinseci, come il tipo di grafia, di carta e il colore dell'inchiostro; sia del contenuto. Le unità non immediatamente identificabili o non riconducibili a nessuna delle sezioni individuate in questa fase iniziale sono state raccolte in nuovi fascicoli e classificate con la formula «documenti diversi» e l'indicazione delle date estreme.
Nel caso delle fotografie e disegni particolare attenzione è stata rivolta al rilevamento di tutte le componenti sia scritte (didascalie, nomi di autori, produttori e diffusori), sia visive (soggetti e avvenimenti rappresentati).


L'ordinamento
Nel quadro delle operazioni correlate all'ordinamento del fondo, ci si è posti inizialmente il quesito se dare alle carte una struttura duplice in relazione all'attività di Pannunzio distinta dall'esperienza della direzione de «Il Mondo».
In realtà la separazione dei due nuclei non è apparsa sostenibile dopo un'attenta schedatura del materiale. Tutta la documentazione è stata, quindi, aggregata e ordinata facendo perno sulle vicende biografiche e sulle esperienze culturali, politiche, professionali e private di Pannunzio, con l'eliminazione di qualsiasi cesura con quanto prodotto nell'ambito della direzione del famoso settimanale.
I criteri assunti, pertanto, nelle operazioni che hanno dato una struttura razionale e coerente alle carte, sono dettati da due elementi fondamentali. Da un lato, i materiali sono stati ordinati seguendo distinte fasi dei percorsi non tanto biografici, ma professionali e, nell'ambito di questi, si è seguito un criterio cronologico. Del resto, tale via è stata parzialmente suggerita dallo stesso modo di raccolta originale di quelle carte che Pannunzio aveva conservato. I nuclei originali, conservati nelle cartelle a segnatura autografa, di cui si è inizialmente fatto cenno, stavano a indicare che il criterio di raccolta delle carte più rilevanti ad avviso del suo proprietario, riportassero all'individuazione di tappe dell'esperienza personale; dall'altro, si è ritenuto accettabile la formazione di fascicoli impostati su particolari tipologie documentarie, anch'esse in parte ravvisabili in cartelle originali. Ad esempio, la corrispondenza, le fotografie, sia di natura privata che giornalistica o cinematografica, le sceneggiature di film, le rassegne stampa, le raccolte di giornali o le appendici documentarie di cui si è sopra fatto cenno.
La struttura dell'inventario, che è il risultato di quest'insieme di operazioni condotte sui materiali, presenta una successione di serie documentarie, all'interno delle quali sono riconoscibili sottosezioni e fascicoli, costituenti le vere unità archivistiche.
L'inventario si articola in sei livelli gerarchici di descrizione archivistica, dei quali quattro corrispondono a livelli di aggregazione documentaria e due alle unità archivistiche e documentarie (fotografie e disegni). La struttura è costituita da sette sezioni principali, ripartite in serie, sottoserie ed un'unica sottosottoserie. All'interno di questa struttura il materiale è costituito da unità archivistiche (fascicoli, registri,quaderni, disegni), articolate, laddove necessario, in sottounità. La struttura dell'inventario è la seguente:
1. ATTIVITÀ PROFESSIONALE, ripartita in "Oggi. Settimanale di lettere ed arti"; "Caratteri"; "Omnibus"; "Oggi. Settimanale di attualità e di letteratura"; "Attività di collaborazione"; "Risorgimento liberale"; "Settore cinematografico" (ripartito in "Corrispondenza e documentazione"; "Soggetti, sceneggiature e copioni"; "Progetti scenografici"); "Corrispondenza (1926-1966)"; "Il Mondo" (suddiviso in "Corrispondenza della direzione" ("Corrispondenza di Nina Ruffini"); "Chiusura de 'Il Mondo'"; "Vita e amministrazione de 'Il Mondo'"; "Documentazione"; "Raccolta di disegni"; "Rassegna stampa de 'Il Mondo'"), "Convegni"; "Stampa: Associazioni e disposizioni".
2. ATTIVITÀ POLITICA, ripartita in "Partito liberale italiano", "Partito radicale", "Affare Piccardi".
3. ATTIVITÀ LETTERARIA, ripartita in "Articoli letterari e scritti giovanili"; "Quaderni di appunti (grande formato)"; "Quaderni e taccuini di appunti (piccolo formato)".
4. ARCHIVIO FOTOGRAFICO, ripartito in "Archivio fotografico de Il Mondo"; "Collezione fotografica privata - per servizi" ("Cinema"; "Soggetti vari").
5. DOCUMENTAZIONE PERSONALE.
6. COLLEZIONE DOCUMENTARIA, ripartita in "Raccolta di periodici e di ritagli a stampa"; "Saggi, articoli e relazioni"; "Atti parlamentari"; "Stampati".
7. ARCHIVIO DI FAMIGLIA, ripartito in "Carte di Emma Bernardini Pannunzio"; "Carte di Guglielmo Pannunzio"; "Carte di Rodolfo Protti"; "Carte di Giselda Pannunzio Protti"; "Carte di Isabella Protti"; "Carte di Giocondo Protti"; "Carte di Giovanni Palazzolo"; "Carte di Mary Malina Pannunzio"; "Carte di Sandra Pannunzio Palazzolo"; "Collezione fotografica della famiglia".


Appendici
In appendice è stato collocato un nucleo di documentazione riferibile ad alcuni membri della famiglia.
Il gruppo più consistente è dato dai copialettere dello studio legale di Guglielmo Pannunzio, avvocato che a Lucca trattava questioni essenzialmente di tipo fallimentare. Tale documentazione, probabilmente fu dallo stesso P. conservata insieme alle sua carte e quindi acquisita dalla Camera unitamente all'archivio.
Attribuito alle carte paterne è anche un piccolo gruppo di lettere, scritte durante il viaggio nella Russia rivoluzionaria e in occasione del III congresso dell'Internazionale Comunista (Comintern) (giugno 1920, Mosca). Presenti, inoltre corrispondenza (tra cui numerose missive inviate al figlio Mario), una piccola raccolta di quotidiani, il testamento olografo.
Accanto a tale nucleo è stato raccolto il piccolo archivio di Emma Bernardini, madre di P. Si tratta di documenti privati, di scritti e elaborati scolastici, di un autografo di Pio IX, di corrispondenza ed altro.
Di altri membri della famiglia, P. ha conservato corrispondenza (moglie, zii, cugini, cognato).
Chiude la sezione una raccolta di fotografie di membri della famiglia di Mario Pannunzio o comunque riconducibili alla sua sfera privata.

533 fascicoli

101 buste

91 quaderni

24 registri

5 disegni di progetti scenografici