Gianfranco Merli nacque a Livorno nel 1924 e - sin da giovane - si
avvicinò ai movimenti cattolici che cercavano, in quegli anni, una
propria autonomia rispetto alla ideologia fascista.
Determinante per l'adesione di Merli al Movimento dei Cristiano
Sociali prima e ai contatti con la Resistenza poi fu l'incontro con don
Roberto Angeli.
Fondatore a Livorno - nell'immediato dopoguerra - della
Democrazia cristiana, Merli entrò a far parte della Giunta Diaz.
... Ho svolto l'incarico di assessore all'anagrafe e all'annona nella
Giunta del Comitato di Liberazione Nazionale quando ero molto
giovane e non ancora laureato - mi sono laureato il 15 dicembre
1945 - e poi, a 22 anni, sono stato assessore al personale e a me
venne affidato il compito di riprendere gli impiegati comunali dell'epurazione.
Ciò fu condotto dai governi di allora e anche
dell'Amministrazione Comunale con equanimità e con serenità, in
un periodo turbinoso che vedeva tanta sete di vendetta. Questo va
detto ad onore dell'Amministrazione comunale. Come è stato ricordato
dal mio Sindaco - una volta Sindaco è sempre Sindaco - io ho
svolto anche il ruolo di capo dell'opposizione e, nella vita privata, di
professore. Ricordo quando dovetti, come rappresentante della D.C.,
commemorare Stalin nella aula consiliare e mi venne di citare il
verso di Dante: "In questa aiola - che poi è il mondo nel verso dantesco
- che ci fa tanto feroci" e il linotipista di allora, mi sembra de
"Il Tirreno", così scrisse: "In questa aula che ci fa tanto feroci 1.
In quella stessa occasione - le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario
dell'insediamento a Livorno della prima Giunta democratica
- il Sindaco Diaz, ricordando quegli anni e la presenza contemporanea
in Giunta di tutte le forze dello schieramento democratico, per
"tentare di portare alla rinascita la mia città martoriata" sottolineava
come "forze di diversa ispirazione politica potessero convergere e saldarsi
in un solo organismo per operare la ricostruzione"....
Nel periodo della guerra fredda questo mio amico, Gianfranco Merli,
assessore, anche se dell'opposizione, sapeva conciliare le due mansioni.
interventi
9 GIANFRANCO MERLI. UNA NUOVA VIA NELLA TOPONOMASTICA CITTADINA
GIANFRANCO MERLI. UNA NUOVA VIA NELLA TOPONOMASTICA
CITTADINA
Fu un lavoro di collaborazione leale ed efficiente, che poté avvalersi
della comprensione e dell'aiuto di vari uomini politici, di molti
Prefetti che si succedettero, a cominciare dal primo, Miraglia, che era
un vecchio Prefetto dell'epoca fascista e che stette a Livorno due anni
e fu veramente per me un maestro e un aiuto di eccezionale valore.
Poi altri uomini politici di livello anche nazionale, tra cui amerò
citare uno solo, colui che fu Presidente della Camera e poi della
Repubblica, Giovanni Gronchi 2.
E di Gronchi Merli fu responsabile dell'Ufficio Stampa proprio negli
anni del Quirinale, mentre risale al 1968 la sua prima elezione a
deputato.
Uomo di grandissima cultura, Gianfranco Merli ha scritto numerosi
libri ma viene ricordato soprattutto per i "Quaderni di cultura sociale",
di cui nel 1952 diviene direttore ed ispiratore, approfondendo i temi
culturali e sociali che stanno alla base del movimento cattolico. In questi
stessi anni (1951 e 1953) pubblica alcuni interessanti scritti anche
nella "Rivista di Livorno" a conferma del legame con la sua città.
Conseguita la maturità classica a soli diciassette anni e la prima laurea
in lettere a ventuno, si dedica agli studi, ma anche alla politica:
"cultura, politica e responsabilità amministrativa erano in Merli
aspetti complementari di un pensiero che doveva necessariamente
esprimersi nella azione e in una azione pratica che doveva avere il
suo fondamento nella teoria"3.
interventi
10 GIANFRANCO MERLI. UNA NUOVA VIA NELLA TOPONOMASTICA CITTADINA
Il Sindaco Lamberti,
Vannino Chiti, allora
Presidente della Regione
Toscana, il professor
Gianfranco Merli in una
foto del 1996 in occasione
della Cerimonia del
50° Anniversario dell'insediamento
della prima
Giunta democratica di
Livorno
Il suo nome è ricordato per una tappa fondamentale nella storia del
nostro Paese, legata ad una concreta svolta ambientale: alla sua
attenzione e alla sua sensibilità si deve - dieci anni prima della nascita
del Ministero dell'Ambiente - l'approvazione della legge (n. 319 del
19 maggio 1976) che porta il suo nome e che ha rappresentato la
prima disciplina organica in materia di tutela delle acque. Una legge
peraltro boicottata perché "disinquinare significava cambiare processi
produttivi, mutare la civiltà industriale". Alle elezioni politiche
immediatamente successive all'introduzione della legge, Merli non
viene rieletto, anche se la sua attività, le sue battaglie culturali, prima
che politiche, non cesseranno.
In una intervista rilasciata ad Aldo Santini4 con la consueta semplicità
ricorda:
Era un destino familiare che mi occupassi delle acque. Mio padre,
ferrarese di Mirabello, convalescente di una ferita ricevuta nella
Grande Guerra durante un assalto alla baionetta, fu mandato a
Livorno per sorvegliare i magazzini del grano sistemati nella chiesa
del Soccorso. Conobbe mia madre, insegnante di canto e musica
all'istituto del Sacro Cuore, e in seguito fu trasferito come idrografo
da Parma a Livorno per occuparsi di opere marittime. Sempre d'acqua
si trattava.
Dalla Associazione Nazionale Consulenti Ambientali è stata preseninterventi
11 GIANFRANCO MERLI. UNA NUOVA VIA NELLA TOPONOMASTICA CITTADINA
Franco Crovetti,
Gianfranco Merli,
Tommaso Corsi
tata alla Amministrazione comunale l'istanza di intitolazione di una
strada a questo illustre livornese.
Tale istanza - grazie anche alla deroga prefettizia, in quanto sono
passati solo tre anni dalla morte - è stata accolta, ed oggi la toponomastica
cittadina viene arricchita con il nome dell'Onorevole
Gianfranco Merli.