Archivio Giovanni Alliata di Montereale (1923 - 1994)

Profilo storico-biografico

1. Notizie generali e familiari
Giovanni Francesco Stefano Ippolito Pio Giacomo Orazio Maria Brasilino Alliata di Montereale, appartenente alla II linea principi di Alliata della famiglia Alliata (la I linea è rappresentata dai principi di Villafranca, la III linea dai duchi di Pietratagliata e la IV linea dai marchesi Alliata) e principe del Sacro Romano impero con d.m. 26 dicembre 1941, nasce a Rio de Janeiro, nella Casa d'Italia, il 26 agosto 1921 e muore a Roma il 20 giugno 1994 mentre è agli arresti domiciliari.
Figlio di don Giovanni (principe; ministro plenipotenziario di 1a classe; nato a Trapani il 13 agosto 1877, deceduto a Rio de Janeiro il 20 gennaio 1938) e di donna Olga dei conti Matarazzo (nata a San Paolo il 1° luglio 1894); fratello di donna Anna Maria Filomena Luisa Giuseppa Agata (nata a Montevideo il 22 novembre 1923 e sposata, dal 1946 al 1963, con don Mario Notarbartolo dei principi di Sciara) e del principe don Fabrizio Antonio Ermelino Achille Ansgario (nato a Copenaghen l'8 giugno 1926; dottore in economia e commercio; spostatosi, il 16 febbraio 1953, con Yana Cini dei conti di Monselice da cui ebbe: il principe don Giovanni, nato a Roma il 29 marzo 1954; il principe don Vittorio, nato a Roma il 10 aprile 1956; donna Domizia Maria, nata a Roma l'8 settembre 1958; il principe don Giorgio, nato a Roma il 17 maggio 1960; il principe don Paolo, nato a Roma il 3 febbraio 1964).
Sposa in prime nozze Hannelor Erika Ammon, con cui ha una figlia, donna Maria Dacia Sabauda Olga (nata al castello di Coudrée, in Francia, il 20 settembre 1955), in seconde nozze sposa Margherita Guirola e in terze nozze, il 9 novembre 1974, Rossanna Gherardi de Candei (nata a Frascati il 7 luglio 1928, professione pittrice). La sua famiglia vanta santi (tra cui san Signoretto Martire, sepolto nella cattedrale di Pisa); servitori dello Stato come il nonno paterno (nato a Palermo il 13 novembre 1834 e morto il 10 aprile 1897) che fu presidente della Cassazione di Palermo e, come accennato, il padre che fu ministro plenipotenziario di 1a classe in Uruguay (Montevideo) e in Danimarca; uomini d'affari come il nonno materno, il conte Francesco Matarazzo (nato a Castellabate il 9 marzo 1854; morto a San Paolo del Brasile il 10 febbraio 1937), insigne pioniere italiano in Brasile.
Fino al gennaio 1938 vive in vari paesi quali la Francia, la Svizzera, la Germania, la Danimarca, l'Uruguay e il Brasile.
2. Formazione
Prende la licenza liceale scientifica nel novembre 1937 (in altre fonti nel 1936) presso l'Istituto "Dante Alighieri" di San Palo del Brasile; iscritto alla Facoltà di legge nel 1939, si laurea in giurisprudenza nel novembre 1946 (in altre fonti nell'ottobre 1946).
3. Esperienza militare
Ammesso con regolare concorso all'Accademia militare di Torino nel novembre del 1939 (121° Corso "Osare"), ne esce con il grado di sottotenente di Artiglieria s.p.e. nel maggio 1941 (54° Reggimento di artiglieria della 54a Divisione fanteria "Napoli").
Tenente nel 1943, viene ferito in combattimento durante lo sbarco degli Alleati e la difesa della Sicilia (a sud-ovest di Sortino, provincia di Siracusa); Prigioniero di guerra dal 13 luglio 1943, passa il suo periodo di prigionia in Egitto (Campo 304 a Halwan; p.d.g. n. 353475) durante il quale inoltra domanda per essere impiegato come combattente nella guerra contro il Giappone
Liberato nel gennaio 1946, viene decorato con la medaglia di bronzo al valor militare e con la croce al merito di guerra; dal gennaio 1947 entra nella riserva con anzianità nel grado di capitano del 12 maggio 1945.
4. Attività professionale
Per quanto concerne la sfera professionale, l'attività principale è quella giornalistica, anche se una comunicazione della Commissione per gli esami di procuratore legale della Corte di appello di Palermo, datata 10 luglio 1948, testimonia la volontà di Alliata di tenere gli esami per procuratore legale, previsti a Palermo il 22-23 luglio 1948.
Iscritto all'Ordine dei giornalisti, nell'elenco dei pubblicisti, dirige numerosi periodici politici e culturali e agenzie di informazione e stampa tra cui «Bandiera Azzurra», «Camicia Azzurra», «Civiltà mediterranea», «Fermento», «Mediterraneo», «Mondo arabo», «L'Opinione pubblica» (Verona), «Rassegna mediterranea», «Sicilia monarchica» e «Stampa diplomatica»; inoltre, ricopre l'incarico di vice direttore (in altre fonti di condirettore) di «Italia monarchica».
5. Attività istituzionale e politica
Consigliere comunale di Palermo dal 20 novembre 1946 (in altre fonti dal 10 novembre 1946) al 1956, deputato nella prima Assemblea regionale siciliana dal 2 aprile 1947 al 1948 e consigliere comunale a Bologna dal 1956 al 1960.
Eletto per il Partito nazionale monarchico (P.N.M.) alla Camera dei deputati nella I legislatura (8 maggio 1948) vi rimane ininterrottamente fino alla fine della III legislatura (15 maggio 1963); nel corso della sua attività parlamentare partecipa, per cinque anni, ai lavori della Commissione per l'industria, commercio e commercio estero, ai lavori della Commissione per la pubblica istruzione e, per dieci anni, ai lavori della Commissione degli esteri. Inoltre, presiede la Missione parlamentare in Brasile, è membro dell'Unione interparlamentare e presidente della Sezione italiana del Gruppo di amicizia Italia-Brasile della stessa Unione.
Ed ancora, è tra i fondatori della World Association of Parliamentarians for World Government, all'interno della quale assume anche la carica di membro dell'Esecutivo e vice presidente dell'Associazione parlamentare Italia-U.S.A.
Esponente di spicco del movimento separatista in Sicilia e del movimento monarchico, ricopre numerosi incarichi in partiti, movimenti e associazioni di natura politica. Oltre a fondare il Fronte nazionale monarchico e a finanziare l'organo «Il popolo di Roma», assume, dall'aprile 1947, la carica di vice presidente del Partito nazionale monarchico (P.N.M.) e presidente regionale per la Sicilia dello stesso Partito; di vice presidente del Partito monarchico popolare (P.M.P.) e di vice presidente dell'Unione monarchica italiana (U.M.I.).
Nel maggio 1960 si dimette dal Gruppo parlamentare monarchico della Camera al fine di appoggiare liberamente il Governo Tambroni, osteggiato dal Partito democratico italiano (P.D.I.) al quale aveva fino ad allora appartenuto.
Dal 1963 fa parte della Consulta dei senatori del Regno.
6. Attività in ambito massonico
Intensa la sua attività nell'ambito della Massoneria italiana alla quale aderisce fin dalla fine degli anni Quaranta, giurando fedeltà alla Massoneria di Rito scozzese antico ed accettato per l'Italia, ricostituita a Roma con rogito notarile del febbraio 1948.
Nel 1955, deceduto il barone Risi, Alliata gli succede nella carica di gran commendatore del Supremo Consiglio del 33° ed ultimo grado del Rito scozzese antico ed accettato per la giurisdizione italiana; ruolo che mantiene sino al 1960, cioè tre giorni prima che avvenisse la fusione fra il Supremo Consiglio di cui egli era il sovrano e quello di palazzo Giustiniani.
Nel 1973 aderisce alla Gran Loggia di Palazzo Giustiniani e successivamente alla Logia "Propaganda 2" di cui era venerabile il gran maestro Lino Salvini che, nel maggio 1975, cede il maglietto della Loggia "P2" a Licio Gelli; nel 1976 Alliata si ritira dalla Loggia "P2 "e non fece mai più parte di altre logge di Palazzo Giustinani.
All'inizio del 1978 il Supremo Consiglio di Allita - il quale anche dopo il 1960, in base alle costituzioni federiciane, aveva mantenuto lo status di sovrano ad vitam del Rito non avendo mai abdicato ma solo postosi in licenza - si riunifica con il Supremo Consiglio di piazza di Gesù sedente in via Alberico II in Roma.
Il 24 marzo 1979 il Supremo Consiglio dei sovrani grandi ispettori generali del trentatreesimo ed ultimo grado della Massoneria di Rito scozzese antico ed accettato per l'Italia e sue dipendenze (sedente in Roma, via Alberico II, n. 4), viene con Alliata come sovrano gran commendatore.
Successivamente è tra i promotori di altre associazioni di natura massonica o "para-massonica" come, nel 1980, l'Ordine nobiliare della spada e dell'aquila (di carattere iniziatici), di cui diviene il principe sovrano; nel 1986, l'Associazione culturale "Massoneria universale di rito europeo" (M.U.R.E.), di cui diviene presidente; nel 1992, l'Associazione "Accademia nazionale di scienze esoteriche-Massoneria universale di Rito scozzese antico ed accettato all'Oriente d'Italia, detta piazza del Gesù" (R.S.A.A.O.I.); e, nel 1993, l'Associazione "Rito filosofico europeo" (R.F.E.).
7. Coinvolgimento in questioni giudiziarie
Nel corso della sua esistenza Alliata - che, ricordiamo, quando muore è agli arresti domiciliari essendo coinvolto in un'inchiesta sulla Massoneria, imputazione da cui sarà però prosciolto - rimane coinvolto in una serie di indagini di natura giudiziaria, alcune delle quali centrali nella storia italiana.
Tra queste, l' inchiesta su Portella della Ginestra del 1° maggio 1947, nell'ambito della quale Alliata entra a partire dal maggio 1951, accusato da Gaspare Pisciotta di essere uno dei mandanti della strage compiuta da Salvatore Giuliano e dalla sua banda; accusa da cui sarà prosciolto nel 1953, anche se il sospetto, avanzato specie da avversari politici e da organi di stampa, lo "seguirà" per tutta la vita.
Altra inchiesta di particolare risonanza è quella sul gruppo di estrema destra denominato "Rosa dei venti" che vede Alliata accusato di cospirazione e complotto eversivo e, nel 1974, oggetto di un mandato di cattura spiccato dal giudice padovano Giovanni Tamburino; successivamente Alliata - che per un breve periodo si diede alla latitanza decidendo di non rientrare in Italia e di rifugiarsi a Malta - nel 1975 viene prosciolto da tale accusa ma, come per Portella della Ginestra, anche questo suo ipotizzato ruolo nelle trame eversive che percorrono la storia italiana lo accompagnerà per tutta la sua esistenza.
Come, d'altro canto, l'adesione alla Massoneria determina la sua implicazione in una serie di procedimenti giudiziari quali, ad esempio, quello sulla Massoneria trapanese negli anni Ottanta e quello sulla Loggia "Propaganda 2" di Licio Gelli.
Ulteriori vertenze riguardano questioni "minori: in particolare, si ricordano alcuni procedimenti penali per truffa e falso in cambiali di cui Alliata fu non solo imputato ma anche vittima; querele presentate da Alliata contro giornalisti e organi di stampa per diffamazione a causa, nella maggior parte dei casi, di illazioni circa il suo ruolo nei fatti di Portella della Ginestra, nella "Rosa dei venti" e nella Carboneria italiana; ed ancora, il processo per bigamia e una serie di vertenze cavalleresche, di sapore ottocentesco ma che ben contribuiscono a fornirci elementi, potremmo dire di tipo "antropologico", sul carattere di Alliata, di particolare importanza vista l'estrema complessità della sua persona e la difficoltà di disegnarne un profilo anche a causa della sostanziale frammentarietà della documentazione da lui prodotta e oggi conservata.
8. Attività in ambito commerciale
Presidente di missioni economiche nella Cina nazionalista (1949), in America Latina (1961), in Marocco (1962) e in Francia (1962), tenta - senza grande fortuna come, in verità, emerge dalle carte del suo archivio - una serie di iniziative di carattere commerciale tra cui la costituzione, nel 1967, della Italo-iberica di commercio S.r.l. avente per scopo il commercio d'importazione e d'esportazione di prodotti agricoli in particolare con la Spagna; nel 1969 della Eurafrican Trade Development S.r.l., il cui fine era quello di importare e vendere the e altri prodotti africani provenienti specie dalle province portoghesi dell'Angola e Monzambico, in quegli stessi anni protagoniste, però, di una cruenta guerra; e, infine, nel 1981 della Cooperativa culturale arti visive "Delfino-Mediterraneo 2", avente come scopo sociale quello di produrre opere d'arte, visive e decorative, quasi subito sciolta perché di fatto inattiva.
Ulteriore attività di Alliata fu quella come intermediario in operazioni commerciali e finanziarie, anche qui, ci pare di poter affermare, senza una particolare fortuna.
9. Attività nel settore culturale, nobiliare e cavalleresco
Intensa l'attività di Alliata nel settore che potremmo sinteticamente e semplicisticamente definire come culturale, anche se è bene sempre ricordare che in lui traspare sempre una finalità e una volontà di tipo politico, basti pensare all'Associazione italo-americana di Sicilia, di cui fu tra i fondatori, nel 1948, e, in seguito, presidente; al Centro di azione latina, istituito nel 1952 e di cui, nel 1954, divenne il presidente; ed ancora, all'Accademia del Mediterraneo, da lui fondata negli anni Cinquanta, sempre da lui presieduta fino al giorno del suo decesso.
Funzioni di rilievo ricopre anche in alcune associazioni nobiliari tra cui l'Associazione dei nobili del Sacro Romano Impero, costituita nel 1962 e nel cui ambito è, oltre che il principale promotore, anche presidente; l'Associazione dei nobili della spada e dell'Aquila, fondata a Roma nel 1982 e di cui è presidente d'onore ad vitam; l'Associazione nazionale insigniti di onorificenze cavalleresche al cui interno ricopre la carica di vice presidente nazionale e, poi, quella di presidente nazionale onorario; l'associazione cavalleresca internazionale denominata "International register of chivalery" della quale risulta tra i fondatori nonché, nel 1972, presidente internazionale; e, infine, l'Unione cavalleria cristiana internazionale "Legione di Cristo" in cui ricopre la carica di ispettore onorario internazionale per i paesi del Mediterraneo.
10. Riconoscimenti e onorificenze
Riflesso e traccia di una vita così articolata come è stata quella di Alliata e di cui si è dato, questa sede, soltanto qualche accenno, sono i molteplici riconoscimenti attribuitigli.
Cittadino emerito dello Stato del Maine (Stati Uniti d'America); dottore honoris causa in scienze politiche della Università ucraina di Monaco di Baviera e dottore honoris causa della Washington International Academy; agrégé all'Istituto universitario di Parigi; professore aggregato dell'Andhra University (India); professore onorario presso la Escuela de Idiomas di Madrid; accademico di Coimbra; assistente volontario non retribuito presso la cattedra di legislazione sulla stampa dell'Istituto superiore di giornalismo di Palermo.
Insignito del cavalierato dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme; insignito della Corona d'Italia; insignito, per la sua attività internazionale svolta nell'ambito della cultura e delle scienze, della commenda del Cruzeiro do Sul (Brasile), della commenda d'Isabella la Cattolica (Spagna), del grande ufficialato dell'Ordine militare di Cristo (Portogallo) e del cavalierato di gran croce della Santa Brigida (Svezia); cavaliere del Santo Sepolcro e croce d'oro lateranense.
Bibliografia:
Il sintetico profilo biografico di Giovanni Alliata di Montereale è stato elaborato, oltre che sulla base delle informazioni contenute nella documentazione del suo archivio conservato presso l'Archivio storico della Camera dei deputati, anche sulle seguenti fonti bibliografiche di carattere generale:
- Conte Francesco Matarazzo, Cavaliere del Lavoro, Fondatore e Presidente della Società Anonima "Industriaz Reunidas F. Matarazzo", [San Paolo del Brasile?], s.e., Typografia Pannon, s.d. [1934?];
- Azione politico-parlamentare dell'On. Dr. Gianfranco Alliata di Montereale. Quinquennio 1948-53, [con introduzione a cura di A. Drago], prima edizione provvisoria a cura di G. Filippone-A. Troni, Palermo, s.e., [1953?];
- G. Alliata di Montereale, Esperienze di un italiano. Avventure e polemiche, prefazione di M. Costantini Nemanja Paleologo, Napoli, Gallina, 1990 (stampa 1991);
- L. Pelliccioni di Poli, Storia della famiglia Matarazzo, [Roma], Accademia del Mediterraneo, 1991;
- Id., Due diplomi principeschi degli Alliata di Montereale, Roma, Accademia del Mediterraneo, 1993.

1923 - 1994 con docc. dal 1843

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