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  • Guida ai Fondi dell' Archivio Storico della Camera dei deputati / Archivi della transizione costituzionale

    Il fondo, articolato in due serie di diversa consistenza e valore documentale - Ricostituzione ed epurazione (1944-1947) e Incarti di Segreteria (1944-1946) -, comprende materiali relativi alla ricostituzione della Camera, avvenuta nel luglio del 1944 con la nomina del Presidente Vittorio Emanuele Orlando, alla sua attività nel biennio 1944-1946 ed all'attività della Commissione per l'epurazione del personale della Camera.

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  • Guida ai Fondi dell' Archivio Storico della Camera dei deputati / Archivi della transizione costituzionale

    10 buste

    4 volumi

    4 registri

    L'atto costitutivo della Consulta fu il decreto legislativo luogotenenziale 5 aprile 1945, n. 146: secondo l'articolo 1 essa esprimeva "pareri sui problemi generali e sui provvedimenti legislativi che le vengono sottoposti dal Governo". Tale richiesta di pareri, non vincolante per il Governo, era obbligatoria solo in materia di bilancio e rendiconti dello Stato, di imposte, salvo i casi di urgenza, e riguardo alle leggi elettorali.

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  • Guida ai Fondi dell' Archivio Storico della Camera dei deputati / Archivi della transizione costituzionale

    143+1 buste

    6 volumi

    25+1 registri

    La creazione di un'Assemblea Costituente era stata delineata sin dal 1944 nel decreto legislativo luogotenenziale 25 giugno, n. 151: in tale decreto si prevedeva che la forma istituzionale dello Stato sarebbe stata demandata ad un'apposita Assemblea "a tal fine eletta" dal Paese. I mutamenti intervenuti nel quadro politico postbellico trasformarono questa fisionomia delineata per la Costituente. Due sono infatti le vere carte di nascita dell'Assemblea Costituente: la prima è la legge elettorale politica 10 marzo 1946, n. 74, che dettava le norme per la sua elezione; la seconda è il decreto legislativo luogotenenziale del 16 marzo successivo, n. 98, nota come "seconda costituzione transitoria", che affidava alla diretta scelta popolare, da effettuarsi attraverso un referendum da svolgersi contemporaneamente all'elezione dell'Assemblea Costituente, la scelta sulla forma istituzionale dello Stato (articolo 1).

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  • Guida ai Fondi dell' Archivio Storico della Camera dei deputati / Archivi della transizione costituzionale

    7 buste

    1 Documenti a corredo della Relazione da 1 a 40 2 Documenti a corredo della Relazione da 41 a 67 3 Documenti a corredo della Relazione da 68 a 107 4 Documenti a corredo della Relazione da 108 a 140 5 Documenti a corredo della Relazione da 141 a 190 6 Indice dei documenti (ARS); Elenco sommario di consistenza (Ufficio storico Stato Maggiore dell'Esercito); Relazione della Comm.ne - 5 marzo 1945; parte prima; parte seconda; annessi alla parte seconda; Indice progressivo dei nn. 190 documenti a corredo della relazione 7 N. 2 COPIE Indice generale, Relazione (parte 1 e 2) e annessi parte 2

    Il 27 dicembre 1965 il Ministro della difesa, onorevole Giulio Andreotti, a seguito delle interrogazioni degli onorevoli Badini Confalonieri e Alatri sull'opportunità di pubblicare gli atti della Commissione di inchiesta governativa sulla mancata difesa di Roma, comunicò che copia di tali atti sarebbe stata trasmessa alla Camera. Ciò avvenne in data 4 gennaio 1966. Si tratta di copie fotostatiche degli atti della Commissione che operò tra l'ottobre 1944 e il marzo 1945 (la relazione finale è in data 5 marzo 1945) presso il Ministero della difesa, per accertare cause e responsabilità della mancata difesa di Roma.
    La Commissione era composta dal Sottosegretario alla difesa Mario Palermo, e dai generali Pietro Ago e Luigi Amantea. La documentazione conservata comprende la relazione finale e 5 buste di documenti allegati. Il fascicolo contenente le conclusioni della relazione non è firmato. Tre fogli autografi a firma di Emilio Lussu, inseriti all'inizio della prima busta di documenti, recano osservazioni sull'ordine delle carte e su alcune lacune della documentazione.
    bb. 5

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  • Guida ai Fondi dell' Archivio Storico della Camera dei deputati

    All'indomani del 25 luglio 1943 si era diffuso l'orientamento di ridare vita alle istituzioni liberali del periodo pre-fascista. Il 2 agosto dello stesso anno il Regio decreto-legge n. 705 scioglieva la Camera dei Fasci e delle Corporazioni e stabiliva che entro quattro mesi dalla fine della guerra si dovessero svolgere le elezioni per la nuova Camera dei deputati. Gli eventi bellici e politici successivi non consentirono la realizzazione di questo progetto ed evidenziarono la necessità di una complessiva revisione dell'intero assetto istituzionale. Con il decreto legge luogotenenziale 25 giugno 1944, n. 151, si stabiliva che alla fine della guerra si dovesse eleggere una Assemblea Costituente a suffragio universale diretto e segreto, per scegliere la nuova forma di Stato e preparare la nuova Carta costituzionale. Contemporaneamente il Presidente del Consiglio Ivanoe Bonomi nominò i Presidenti della Camera e del Senato nelle persone di Vittorio Emanuele Orlando e Pietro Tomasi della Torretta, per sottolineare una ideale continuità tra l'antica Camera dei deputati e l'Assemblea che sarebbe stata liberamente eletta sulla base della nuova Carta costituzionale. Inoltre, in preparazione di una assemblea elettiva che rappresentasse il Paese nei confronti del Governo e che assumesse il potere legislativo, ancora nelle mani dell'Esecutivo, si pensò di dar vita ad un organismo che, anche se non elettivo, affiancasse il Governo esprimendo pareri su questioni normative di particolare rilevanza. Con il decreto legislativo luogotenenziale 5 aprile 1945, n. 146, si istituì la Consulta nazionale. Questa fu un organismo tipico dei periodi di transizione, creata al fine di ovviare alla mancanza di organi parlamentari ai quali si poteva dar vita solo dopo la riorganizzazione dello Stato. La Consulta nazionale predispose, tra l'altro, la legge elettorale per l'Assemblea Costituente. Per quanto riguarda il suo funzionamento, la Consulta nazionale si avvalse dell'apparato amministrativo della Camera dei deputati la quale, anche se in misura ridotta, svolgeva una sua attività amministrativa attraverso il Segretariato generale. Le vicende politiche post-belliche trasformarono il quadro che era stato delineato in precedenza. Il decreto legislativo luogotenenziale 16 marzo 1946, n. 98, integrò e modificò il decreto n. 151 del 1944, affidando ad un referendum popolare la decisione sulla forma istituzionale dello Stato e aggiungendo che, qualora la maggioranza degli elettori votanti si fosse pronunziata a favore della Repubblica, l'Assemblea Costituente, come suo primo atto, avrebbe eletto il Capo Provvisorio dello Stato. L'archivio del periodo di transizione istituzionale comprende il gruppo di fondi Camera dei deputati: ricostituzione ed epurazione (1944-1947), Consulta nazionale (1945-1946), Referendum istituzionale (1946), Assemblea Costituente (1946-1948) e si pone quale anello di congiunzione fra le due grandi partizioni in cui è organizzato gran parte del patrimonio dell'Archivio storico della Camera dei deputati: Archivio della Camera regia (1848-1943) e Archivio della Camera repubblicana, a partire dal 1948. I fondi della Consulta nazionale e dell'Assemblea Costituente hanno una struttura complessa che riflette l'organizzazione e le funzioni tipiche delle assemblee legislative. Il fondo del Referendum istituzionale è costituito essenzialmente dai verbali delle sezioni elettorali relativi alle operazioni di voto del 2 giugno 1946. Il fondo Camera dei deputati: ricostituzione ed epurazione comprende gli incarti della Segreteria della Camera per il periodo 1944-1948, i verbali relativi alla Presidenza di Vittorio Emanuele Orlando (1944-1946), i verbali della Commissione per l'epurazione del personale della Camera. La struttura amministrativa della Camera funzionò per tutto il periodo di transizione quale apparato servente sia della Consulta che dell'Assemblea Costituente e per ognuna di esse curò la documentazione organizzandola in serie autonome e distinte (Consulta nazionale e Camera dei deputati) o unitarie (Assemblea Costituente).

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  • Guida ai Fondi dell' Archivio Storico della Camera dei deputati / Archivi della transizione costituzionale / Camera dei deputati: ricostituzione ed epurazione

    2 buste

    Contiene materiali eterogenei del periodo in cui la Camera, ricostituita con la nomina del Presidente, Vittorio Emanuele Orlando, riprende alcune attività istituzionali ed amministrative. La serie contiene in particolare documenti relativi all'Ufficio di Presidenza, onoranze, commemorazioni e condoglianze per la morte di deputati, ex deputati e consultori, un elenco dei deputati autorizzati ad accedere a Montecitorio, nonché documenti e richieste provenienti da organi di Governo (Presidenza del Consiglio, Ministero degli Affari Esteri, dell'Interno ecc.). Oltre a materiali riguardanti uffici e personale della Camera la serie comprende le copie dei decreti registrati con riserva dalla Corte dei Conti inviate dal Governo alla Camera tra il febbraio 1945 e il giugno del 1946. Nel biennio 1945-1946, sino all'insediamento dell'Assemblea Costituente (25 giugno 1946), fu creata una doppia serie di "Incarti di Segreteria": quella appena descritta e quella connessa all'attività della Consulta nazionale. Quest'ultima è ricompresa nel Fondo Consulta nazionale (1945-1946) al quale si rinvia anche per la relativa descrizione. Inventario sommario

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