Archivio Randolfo Pacciardi (1919 aprile 22 - 1991 aprile 16)

Profilo storico-biografico

Cronologia essenziale
La cronologia è tratta (con qualche lieve modifica e aggiunta) dal volume Randolfo Pacciardi edito dall'Archivio storico della Camera dei deputati in occasione della cerimonia per il ventennale della scomparsa di Pacciardi.

1899 Randolfo Pacciardi nasce il 1° gennaio a Giuncarico, frazione di Gavorrano (Grosseto), da Giovanni Pacciardi, di professione ferroviere, ed Elvira Guidoni.

1909 A dieci anni frequenta l'unica classe della scuola elementare a Grosseto. Proseguirà successivamente e con grandi sacrifici gli studi fino a conseguire la licenza di scuola superiore.

1915 Aderisce al Partito repubblicano. In maggio l'Italia entra formalmente nella prima guerra mondiale a fianco delle potenze dell'Intesa. Pacciardi si arruola come volontario e diventa sottotenente dei Bersaglieri, ottenendo sul campo due medaglie d'argento ed una di bronzo al Valor Militare e, successivamente, la Military Cross dell'esercito britannico e la Croix de guerre francese.

1921 Dopo la guerra consegue la laurea in Giurisprudenza all'Università di Roma. Dopo la laurea comincia a frequentare lo studio legale di Giovanni Conti, uno dei capi di Partito repubblicano. Con lo pseudonimo di "Libero" pubblica nella Libreria Politica Moderna di Conti il volume Mazzini. La vita e le opere.

1923 Insieme ad altri esponenti del Partito repubblicano, fra cui Gigino Battisti, figlio di Cesare Battisti, partecipa alla fondazione del movimento di ex combattenti antifascisti "Italia Libera" di cui diventa segretario generale.

1925 Difende con successo "La Voce Repubblicana" nella causa con il quadrumviro Italo Balbo, che il quotidiano dei Pri aveva accusato di essere il mandante dell'omicidio di Don Minzoni, parroco di Argenta (Ferrara).

1926 Per l'attività antifascista subisce la condanna a cinque anni di confino, che lo costringe ad espatriare clandestinamente in Svizzera, con l'aiuto di Ernesta Battisti, vedova di Cesare Battisti.

1927-1932 Si stabilisce nel Canton Ticino, dove per sei anni dirige la "Centrale di Lugano", organizzazione clandestina in collegamento con la "Concentrazione antifascista" di Parigi. In collaborazione con "Giustizia e Libertà" di Carlo Rosselli, organizza il volo di Giovanni Bassanesi e Gioacchino Dolci con lancio di volantini su Milano (11 luglio 1930) e l'attentato a Mussolini dell'anarchico Ersilio Belloni e del repubblicano Luigi Delfini. Quest'ultimo rimase legato a Pacciardi per tutta la vita. In questo periodo, fornisce a Sandro Pertini il falso passaporto che gli consente di rientrare clandestinamente in Italia dalla Francia.

1933 A seguito delle pressioni del governo italiano sulle autorità elvetiche è costretto a lasciare la Svizzera per il mancato rinnovo del permesso di soggiorno. Si rifugia in un primo momento a Mulhouse, in Alsazia, dove esercita la professione di giornalista. Al quinto Congresso in esilio (Parigi, 23-24 aprile 1933), viene eletto segretario politico del Partito repubblicano. Dopo la morte di Claudio Treves, nel giugno del 1933, assume la direzione de "La Libertà", organo di stampa della "Concentrazione", insieme a Giuseppe Saragat (Psi) e Alberto Cianca (GL).

1936 Allo scoppio della guerra civile spagnola (luglio 1936-aprile 1939), assume il comando del Battaglione (poi "Brigata") Garibaldi, fondato a Parigi da comunisti, socialisti e repubblicani e va a combattere sul fronte spagnolo in difesa della Repubblica. Viene ferito nella battaglia del Jarama ma, pur convalescente a Parigi, torna in Spagna a tempo per comandare la controffensiva di Guadalajara (8-23 marzo 1947), nel memorabile scontro con le truppe italiane inviate da Mussolini in soccorso del generale Franco.

1937 Lascia il comando della Brigata Garibaldi per contrasti con la componente comunista, essendosi rifiutato di utilizzare le sue truppe in funzione di ordine pubblico contro gli anarchici a Barcellona.

1938 Intraprende un viaggio di propaganda negli Stati Uniti allo scopo di raccogliere fondi a sostegno della propria attività antifascista, che aveva portato alla fondazione del periodico "La Giovane Italia" insieme ad Alberto Tarchiani.

1941 Dopo l'ingresso delle truppe tedesche a Parigi, fugge con la moglie a Vendôme, da dove organizza l'ulteriore fuga in Algeria. Qui riesce ad ottenere passaporti falsi per espatriare negli Stati Uniti, sul piroscafo portoghese Serpa Pinto, insieme alla moglie, sotto le false generalità di René Pigot (stesse iniziali di Randolfo Pacciardi) e Louise Cernet. Durante il periodo statunitense fu tra i promotori insieme a Salvemini ed altri esuli antifascisti in America (Lionello Venturi, Michele Cantarella, Aldo Garosci, Carlo Sforza, Alberto Tarchiani, Max Ascoli, Roberto Bolaffio, Renato Poggi,Giuseppe Antonio Borgese) la Mazzini Society e tenta di costituire a New York una Legione italiana da affiancare agli angolo-americani contro i nazisti. Contemporaneamente, promuove svariate attività di sensibilizzazione dell'opinione pubblica americana ed italo-americana in favore dell'antifascismo, anche grazie alla fondazione di alcuni fogli periodici, fra cui "La Legione dell'Italia del Popolo". Da New York, tramite il comune amico Pierre Mendès France, scrive anche al generale De Gaulle per chiedergli di associare al suo movimento "France Libre" la Legione italiana che sta progettando di costruire.

1944-1945 Nel giugno 1944 torna in Italia, via Algeri, con aereo militare americano e subito dopo riassume la segreteria del Pri e la direzione della "Voce Repubblicana".

1946 E' eletto deputato dell'Assemblea Costituente.

1947 Alla fine di dicembre entra nel quarto governo De Gasperi come vicepresidente del Consiglio, delegato a presiedere il Comitato interministeriale per la difesa delle istituzioni repubblicane.

1948-1953 E' nominato ministro della Difesa nel V (23.05.1948-14.01.1950), nel VI (27.01.1950-19.07.1951) e nel VII (26.07.1951-07.07.1953) governo De Gasperi. Contribuisce attivamente alla ricostruzione delle Forze Armate italiane ed all'adesione dell'Italia al Patto Atlantico.

1953-1958 E' presidente della commissione Difesa della Camera dei deputati, da cui si dimette per poter liberamente querelare il quotidiano "Paese Sera" che lo aveva accusato di essere coinvolto, insieme alla moglie, nello scandalo relativo alla costruzione dell'aeroporto di Fiumicino. In sede giudiziaria così come dagli esiti dell'inchiesta parlamentare sull'argomento, risulterà estraneo ai fatti. Dal 9 settembre al 5 ottobre 1958, su incarico del presidente del Consiglio Fanfani, compie un viaggio ufficiale in Medio Oriente per un giro di colloqui sulla situazione politica ed economica dei Paesi arabi.

1958-1963 Si evidenzia in questi anni la crescente contrapposizione interna al partito repubblicano fra la componente centrista di Pacciardi e quella di centro-sinistra di Ugo La Malfa e del segretario del partito Oronzo Reale. Alla presentazione del primo governo di centro-sinistra nel 1963 (Governo Moro), Pacciardi esprime voto contrario e viene espulso dal partito "per indisciplina".

1964 Lancia insieme a personalità diverse (Raffaele Cadorna, Giuseppe Caronia, Tomaso Smith, Giuseppe Mancinelli, Alberto Rossi Longhi, Ivan Matteo Lombardo, Mario Vinciguerra, Giano Accame, Alfredo Morea e Salvatore Sanfilippo) l'appello per una Nuova Repubblica, che ottiene il sostegno di studiosi illustri quali Giuseppe Maranini, Paolo Ungari ed altri che creano l'Alleanza Costituzionale. Il 26 gennaio 1964 fonda il movimento "Unione Democratica per la Nuova Repubblica", preceduto il 1° marzo dal lancio del settimanale "Folla", il cui primo editoriale si concludeva con le parole che sarebbero diventate slogan "Dobbiamo arrivare al cuore della folla per rifare lo Stato e disfare le sette".

1966 Fonda il settimanale "Nuova Repubblica".

1968 L'UDNR, forte della promessa della commissione di vigilanza RAI di concedere l'accesso alle tribune elettorali televisive, si presenta nella metà più uno delle circoscrizioni elettorali per la Camera dei deputati alle elzioni politiche del 1968. L'accesso non viene consentito e il movimento ottiene 63.000 voti.

1969-1981 Emarginato dal mondo politico, ignorato dai media, mantiene il giornale in equilibrio economico e accentua le sue posizioni politiche in senso presidenzialista. Viene per due volte (1970, 1974) indicato dalla stampa come coinvolto in piani eversivi che contribuiscono a tenerlo isolato. Nel 1979, rientra nel Pri su richiesta della base romagnola tornando a far parte della direzione nazionale.

1991 Il 14 aprile muore a Roma. Il Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, decreta per lui i funerali di Stato.


Incarichi parlamentari

Capogruppo del gruppo parlamentare Repubblicano
Componente della Commissione per i Trattati internazionali
Vicepresidente del Consiglio dei ministri (De Gasperi IV)

I Legislatura
Componente della V Commissione (Difesa)
Componente della VI Commissione (Istruzione e Belle arti)
Componente della XI Commissione (Lavoro e Previdenza sociale)
Vicepresidente del Consiglio dei ministri (De Gasperi IV)
Ministro della Difesa (De Gasperi V, Vi e VII)

II Legislatura
Vicepresidente della II Commissione (Affari esteri)
Ministro della Difesa (De Gasperi VII)

III Legislatura
Presidente della VII Commissione (Difesa)
Componente della III Commissione (Esteri)

IV Legislatura
Componente della III Commissione (Esteri)
Componente della VII Commissione (Difesa)
Componente della Commissione speciale per l'esame del disegno di legge n. 2017 "Disciplina degli interventi per lo sviluppo del Mezzogiorno


Decorazioni
Due medaglie d'argento (decreto luogotenenziale 29 maggio 1919 e Regio decreto 1919) ed una di bronzo (Regio decreto 28 settembre 1919) al Valor Militare (fasc. 4) e, successivamente, la Military Cross dell'esercito britannico e la Croix de guerre francese.

Bibliografia

Opere di Pacciardi

Randolfo Pacciardi, Mazzini : la vita e le opere, Roma, Libreria politica moderna, 1922

Randolfo Pacciardi, Il battaglione Garibaldi: volontari italiani nella Spagna repubblicana, Lugano, Nuove edizioni di Capolago, 1938

Randolfo Pacciardi, Washington, Lincoln e Mazzini, Roma, Edizioni Roma, 1942

Randolfo Pacciardi, Il Battaglione Garibaldi. Volontari italiani nella Spagna Repubblicana, La Lanterna, Roma, 1945

Randolfo Pacciardi, Verso l'esilio, in: AA.VV. Egidio Reale e il suo tempo, Firenze, 1961

Randolfo Pacciardi, Protagonisti grandi e piccoli: studi, incontri, ricordi, Barulli, Roma, 1972

Randolfo Pacciardi, Da Madrid a Madrid: riflessioni, discorsi, scritti dal 1936 al 1974, Barulli, Roma, 1975

Randolfo Pacciardi, Dall'antifascismo alla Repubblica, Roma, Edizioni Archivio trimestrale, 1988

Randolfo Pacciardi, Cuore da battaglia: Pacciardi racconta a Loteta, Roma, Nuova edizioni del Gallo, 1990

Randolfo Pacciardi, Camera dei Deutati-Archivio storico, Roma 2011

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G. Sica - I. Carusi, Randolfo Pacciardi, Editrice Latinia, Roma, s.d.

Antonio Varsori, Gli alleati e l'emigrazione democratica antifascista (1940-1943), Firenze, Sansoni, 1982

Santi Fedele, I repubblicani in esilio nella lotta contro il fascismo (1926-1940), Firenze, Le Monnier, 1989

Alessandra Baldini, Paolo Palma, Gli antifascisti italiani in America, 1942-1944 : la Legione nel carteggio di Pacciardi con Borgese, Salvemini, Sforza e Sturzo, Firenze, Le Monnier, 1990.

Alessandra Baldini, Paolo Palma, Nuovi documenti sulla "Mazzini Society": i rapporti con i comunisti nell'antifascismo USA, in "Nuova Antologia", n. 2173, gennaio-marzo 1990

Alessandro Spinelli, I repubblicani nel secondo dopoguerra (1943-1953), Ravenna, Longo 1998

Aldo A. Mola, Pacciardi massone: iniziazione all'antitotalitarismo, in: Annali del Centro Pannunzio, Torino, 2001

Paolo Palma, Una bomba per il duce: La centrale antifascista di Pacciardi a Lugano (1927-1933), Rubbettino, Soveria Mannelli 2003

Santi Fedele, La massoneria italiana nell'esilio e nella clandestinità. 1927-1939, Franco Angeli, Milano, 2005

Paolo Palma, L'ultimo mazziniano. Per un profilo politico di Randolfo Pacciardi, Roma, 2011

Renato Traquandi: Randolfo Pacciardi, Roma, Albatros, 2011

Fonti correlate

Archivio Centrale dello Stato, Ministero interno, Direzione generale pubblica sicurezza, Casellario politico centrale, fasc. "Pacciardi Randolfo"

Archivio storico della Camera dei deputati, Archivio Giovanni Alliata di Montereale (1921 - 1994), Accademia del Mediterraneo e istituti collegati, Corrispondenza della Presidenza
1. fasc. Corrispondenza particolare
(1945-1960)
Tra la corrispondenza:
- carteggio Michele Fresu, direttore della segreteria politica di Alliata: carteggio con Troni (segretario Accademia del Mediterraneo) in merito ad argomenti vari (si segnala: copia dell'interrogazione parlamentare rivolta da Alliata al ministro della difesa circa l'opportunità di ristabilire a Palermo un battaglione bersaglieri, con risposta di Pacciardi, luglio - agosto 1948), giugno 1953 - agosto 1956

Ufficio storico dell'Aeronautica militare, Carte Mario Ajmone-Cat (1894 - 1952)
1. fasc. "G. Ajmone - Cat gen. Mario (bibliografia, fotografie e ritagli di giornali)" (1934-1951, con lacune e s.d.)
Tra il materiale fotografico:
- Pacciardi durante cerimonie ufficiali (1948)

2. fasc. "Ajmone -Cat gen. Mario"
(1941-1948 , con lacune e s.d.)
Tra la corrispondenza:
- corrispondenza tra Ajmone-Cat (capo di Stato maggiore Aeronautica militare) e Pacciardi (ministro difesa) su questioni militari nel secondo dopoguerra (ad es. rapporti con autorità aeronautiche inglesi).

3. fasc. "Carte personali"
(1942 -1952, con lacune per gli anni 1943-1947 e con docc. s.d.)
Tra il materiale a stampa:
- ritaglio stampa: All'inaugurazione dell'anno accademico della Scuola di guerra aerea. Eroi dell'Arma azzurra esaltati dal capo di S.M. dell'Aeronautica, in «Corriere Militare», 1951, data completa non identificabile, contenente il testo del discorso pronunciato, alla presenza del presidente della Repubblica, da A.-C. in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico della Scuola di guerra aerea di Firenze, i testi dei telegrammi inviati dal presidente della Repubblica a Rondolfo Pacciardi (ministro della Difesa) e ad A.-C. e il testo del telegramma inviato da A.-C. al gen. Mario Marazzani (consigliere militare del presidente della Repubblica) ;

4. fasc. "Inizio mia carica capo S.M."
(1943-1944, con docc., anche in copia, s.d.)
Tra la corrispondenza:
- corrispondenza con Pacciardi (ministro della Difesa) in occasione della festa dell'Arma aeronautica.

5. fasc. "S.2. Piano Marshall"
(1948 , con doc., probabilmente in allegato, s.d. )
Tra la corrispondenza :
- corrispondenza di Ajmone-Catcon Pacciardi (ministro della Difesa) e con Alberto Tarchiani (ambasciatore d'Italia a Washington) relativa all'impiego degli aiuti del piano Marshall nel settore aeronautico.
- lettera di Claudio Trezzani (capo di Stato maggiore generale) indirizzata a Randolfo Pacciardi, concernente i criteri di base per il potenziamento delle industrie belliche nel quadro del piano Marshall.

6. fasc. "Grana in corso"
(1950-1951, con trascrizioni di docc. dal 1950 mar. 25)
Tra il materiale a stampa:
- ritaglio stampa: Il discorso del ministro Pacciardi alla Camera. Le Forze armate italiane per la difesa nazionale ed europea, in periodico non identificabile.
- ritaglio stampa: Parla Pacciardi, testo di un discorso di Randolfo Pacciardi, in periodico non identificabile .
- ritaglio stampa: 9 Febbraio, testo del discorso pronunciato alla R.A.I. da Randolfo Pacciardi, in periodico non identificabile.

7. fasc. "Pratiche varie"
(1950-1951, con docc. in allegato dal 1948, con docc. a stampa s.d.)
Tra la corrispondenza:
- corrispondenza con Randolfo Pacciardi (ministro della Difesa) concernente la situazione critica dell'Aeronautica militare in confronto con quella delle altre Forze armate (in particolare con quella della Marina militare), la scelta dell'amm. Emilio Ferreri (capo di Stato maggiore della Marina) quale rappresentante di Randolfo Pacciardi (ministro della Difesa) nel Comitato che doveva precisare il programma di lavoro in seno al Comitato di difesa della North Atlantic Treaty Organization (N.A.T.O.).
- carteggio con autorità politiche, amministrative e religiose avente ad oggetto la documentazione inviata da A.-C. a dimostrazione della sua situazione (probabilmente relativa ai dissidi con il ministro Randolfo Pacciardi).
Tra il materiale a stampa:
- ritaglio a stampa: A. PITTIRUTI, Un semplice carabiniere contro l'operato di Pacciardi avrebbe potuto intervenire in difesa della legge, da periodico non individuabile.

8. fasc. "1300/Sg. 10"
(1950, con allegati dal 1948 gen.)
- lettera di A.-C. indirizzata a Randolfo Pacciardi (ministro della Difesa) concernente la difficile situazione dell'Aeronautica militare (4 esemplari).

9. fasc. Situazione dell'Aeronautica militare
(1950-1951, con docc. allegati dal 1948 gen.)
Corrispondenza con Randolfo Pacciardi (ministro della Difesa) relativa alla situazione dell'Aeronautica militare nel secondo dopoguerra in rapporto alle altre due Forze armate italiane, all'assenza di generali dell'Aeronautica nella rappresentanza militare italiana in sede di Comitato di difesa della North Atlantic Treaty Organization (N.A.T.O.) e al comportamento delle superiori autorità militari nei confronti di A.-C.
Si segnala la presenza di docc. in inglese.

10. fasc. "Scambio lettere con il m[inistr]o Dif[esa]"
(1951)
Corrispondenza con Randolfo Pacciardi (ministro della Difesa) relativa alla cessazione dal servizio attivo di A.-C. e alla mancanza di coinvolgimento dell'Aeronautica nelle questioni concernenti le risorse finanziarie per le Forze armate.

11. album fotografico Ritratti, visite, cerimonie e funerali di Mario Ajmone-Cat, 1947-1952
(1947-1952)
Ritratti di A.-C. (in uniforme e in abito civile); cerimonia alla presenza di appartenenti all'United States Army Signal Corps Febbraio (1947); visita alla portaerei americana U.S. Kearsarge CV-33 (1948); visita al Comando Aeronautica della Sardegna; visita negli Stati Uniti d'America, in particolare a Washington (1950); visita alla Base di Rhein-Main della United States Air Force in Europe (1950); funerale di A.-C. tenutosi in forma solenne a Roma il 22 marzo 1952 (celebrazione messa presso la basilica di Santa Maria degli Angeli, corteo funebre e cerimonia davanti al palazzo del Ministero dell'aeronautica). Tra i presenti al funerali Pacciardi

"Folla"

"La Voce Repubblicana"

"Nuova Antologia"

Edito dalla tipografia del Senato, un opuscolo-testimonianza a firma di Giovanni Spadolini. Si tratta di tre articoli pubblicati nei tre giorni immediatamente successivi alla morte di Pacciardi e pubblicati rispettivamente da "La Stampa", "Il Resto del Carlino" e "Il Messaggero": Il combattente deluso che sognava un'altra repubblica, La Stampa, 15 apr. 1991; Pacciardi è stato un grande giornalista, Il Resto del Carlino, 15 apr. 1991; Il Patriota Integerrimo, Il Messaggero, 16 apr. 1991.

1919 aprile 22 - 1991 aprile 16

50 buste

641 fascicoli

182 sottofascicoli

68 album fotografici

7 scatole