Commissione d'inchiesta sulle terre liberate e redente (1920 - 1922)

Profilo storico-biografico

All'inizio dei lavori di riordinamento l'archivio della Commissione (1) era raccolto in 55 buste identificate propriamente quale Archivio della Commissione parlamentare d'inchiesta per le terre liberate e redente (2) e in 19 cartelle, costituite da documenti estratti dalle buste a fini di consultazione e mai reinseriti nella collocazione originaria. Si è riconosciuta inoltre parte integrante dell'archivio in questione anche la documentazione rinvenuta nelle buste ex nn. 55, 56 e 111 (3) del fondo della Commissione parlamentare d'inchiesta per le spese di guerra.
L'archivio era molto disordinato, e le ragioni sono da attribuirsi a fattori diversi dei quali è stato necessario tenere il debito conto per impostare l'intervento di recupero.
Si è verificato, infatti, che il disordine era stato in parte determinato dalle precarie condizioni logistiche e ambientali nelle quali la documentazione ha a lungo stazionato, con il conseguente deterioramento delle buste originarie e, in alcuni casi non infrequenti, con gravi danni riguardo la conservazione delle carte stesse.
Un'altra causa "esterna" del disordine può essere individuata nelle consultazioni dei documenti, avvenute in maniera casuale e sostanzialmente poco attenta al mantenimento dell'organicità del fondo documentario.
Esistono poi ragioni più propriamente legate allo svolgersi dei lavori della Commissione, soprattutto relativamente alla fase finale della sua attività. Occorre infatti ricordare due elementi: 1) che il complesso della documentazione prodotta ed acquisita nel corso dei lavori fu in larga misura rimaneggiata alla fine dell'inchiesta della stessa Commissione allo scopo di raccogliere il materiale utile alla stesura della Relazione finale; 2) che gran parte della documentazione fu poi trasferita alla Ragioneria generale dello Stato per i procedimenti di recupero all'Erario delle somme che a seguito delle indagini risultarono indebitamente riscosse o erogate. La Ragioneria, espletati i propri compiti, restituì alla Camera la documentazione esaminata condizionata in pacchi numerati con segnature che non avevano alcun riferimento all'ordine originario.
(1) La Commissione parlamentare d'inchiesta per le terre liberate e redente venne istituita con la legge 18 luglio 1920, n. 1005. Nell'arco di sei mesi avrebbe dovuto accertare la regolarità delle gestioni amministrative e contabili relative all'assistenza delle popolazioni e dei profughi e alla ricostruzione del Trentino e della Venezia Giulia; verificare la corretta erogazione degli oneri finanziari sostenuti dallo Stato per spese fatte in dipendenza di dette gestioni; accertare le eventuali responsabilità morali, giuridiche, amministrative e politiche e proporre provvedimenti atti a reintegrare l'erario (articolo 1).
Il mandato fu poi prorogato con la legge 29 dicembre 1921, n. 1979, e si concluse il 30 giugno 1922.
La Commissione era composta da 14 membri (sette senatori e sette deputati) che dovevano eleggere nel loro ambito il presidente e il vicepresidente, affiancati da un segretario generale e da un ufficio di segreteria con personale proveniente dai vari rami dell'amministrazione statale. La segreteria generale ebbe sede in Roma presso Palazzo Venezia mentre il centro operativo cui facevano riferimento i delegati era presso l'Intendenza di finanza di Treviso.
Per ciascuno dei settori d'indagine vennero selezionati i casi di maggiore rilievo tra quelli segnalati, al fine di ricostruire le scelte adottate dalle amministrazioni. Fu pertanto raccolta una notevole quantità di documentazione, tra cui in particolare le inchieste e i rapporti ufficiali predisposti dagli uffici tecnici dello Stato.
Le informazioni furono spesso integrate di ispezioni tecniche eseguite dagli esperti dell'amministrazione statale (Pubblica sicurezza, Tesoro, Intendenze di finanza, eccetera) che riferivano ai delegati della Commissione. In tal modo si rilevarono le irregolarità più gravi commesse da ciascuna amministrazione, se ne individuarono le cause e le conseguenti responsabilità agli effetti amministrativi, civili e penali.
(2) Cfr. l'elenco dei fondi archivistici del "Parlamento del Regno d'Italia" conservato presso gli uffici dell'Archivio storico della Camera dei deputati e i due volumi a cura di A. Moioli sulla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle terre liberate, Camera dei deputati, Archivio storico, 1991.
(3) Cfr. l'elenco dei fondi citato nella nota precedente.

1920 - 1922

349 fascicoli

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