Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni dei lavoratori in Italia

Commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni dei lavoratori in Italia
Il Parlamento nel corso della II legislatura (1953-1958) in base all'art. 82 della Costituzione e agli artt. 135- 137 e 115-116 dei regolamenti della Camera e del Senato ha approvato la proposta dei deputati Alessandro Buttè e Ettore Calvi per un'inchiesta parlamentare sulle condizioni dei lavoratori in Italia.
L'inchiesta è stata demandata a una Commissione parlamentare con il compito di condurre un'indagine sulle condizioni dei lavoratori delle aziende in ordine all'applicazione della legislazione sociale e dei contratti collettivi, al trattamento dei lavoratori ancora non tutelati dai contratti collettivi, alle condizioni morali e ai rapporti umani nei luoghi di lavoro, alle provvidenze sussidiarie e integrative in atto nelle aziende e con il compito di suggerire al Parlamento e al Governo provvedimenti atti a migliorare e perfezionare il sistema protettivo del lavoratore e la sua rigorosa applicazione.
Costituita la Commissione con deliberazioni della Camera del 28 gennaio 1955 e del Senato del 3 marzo 1955 (G.U. 27 aprile 1955 n. 96) e composta da vedi Relazioni vol. I verso frontespizio
e coadiuvata da due Segreterie:
Segreteria tecnica (vedi nomi esperti)
Segreteria parlamentare (diretta dal dott. Paolo Ferri, vice direttore della Camera dei Deputati)
L'attività si svolge in 3 fasi
- preparazione
- indagini dirette
- elaborazione del materiale raccolto per trarne le conclusioni da presentare al Parlamento
Fase di preparazione dell'inchiesta: la Commissione ha dovuto preliminarmente affrontare una serie di ricerche tecniche e metodologiche in ordine ai vari aspetti dei problemi da considerare e, in modo speciale in ordine al reperimento e alla elaborazione dei dati statistici. Si è proceduto a predisporre un piano di lavoro che comprendeva tra l'altro un quadro statistico della struttura economica italiana per la scelta di un campione delle aziende e dei luoghi di lavoro; quaadro poi aggiornato nel 1961 con i risultati del censimento. Laborioso risultava l'approntamento delle modalità di svolgimento delle indagini dirette che hanno costiutuito l'spetto più originale del lavoro, risultato del diretto contatto tra i rappresentanti del Parlamento e gli ambienti di lavoro. Inoltre è stata raccolta una vasta serie di rapporti sugli argomenti oggetto di indagine dai Ministeri interessati - in particolare da quello del Lavoro e della Previdenza sociale - dagli Enti previdenziali e assistenziali, dalla associazioni sindacali dei lavoratori, dei dirigenti, degli imprenditori; e sono stati consultati sui vari temi esperti di chiara fama.
Prima di intraprendere la Commissione avvertì anche l'esigenza di elaborare uno studio preliminare della struttura economica, provvedendo alla formazione di un quadro sintetico strutturale dell'economia italiana.
Fase di Indagini dirette: il 10 gennaio 1956 si iniziavano, dopo la fase di studi preliminari, le indagini dirette in un primo gruppo di 195 aziende dei settori industriali (metallurgico, meccanico, chimico, tessile ed estrattivo). Nel giugno dello stesso anno si effettuavano anche le indagini nel settore agricolo e in quello edilizio. Successivamente dall'aprile al settembre 1957 venivano svolte le indagini in altri settori economici in modo da completare il quadro delle rilevazioni (settore comunicazioni e trasporti; settore commercio; settore credito e assicurazioni; settore attività varie: mercati generali e mattatoi e nettezza urbana) . Nei settori industriali le aziende sono state distinte in tre gruppi a seconda del numero dei dipendenti e cioè:
un gruppo da 51 a 100 dipendenti
un gruppo da 101 a 500 dipendenti
un gruppo oltre 500 dipendenti.
Per le aziende metallurgiche, meccaniche e estrattive, nella scelta, si è anche tenuto conto della potenza installata.
Nel settore dell'industria edilizia sono stati visitati 20 cantieri - per costruzioni di case, per lavori idroelettrici, per lavori stradali e ferroviari - e distribuiti in 6 province. Nel settore agricolo sono state visitate 13 province e l'indagine si è estesa anche ad alcune attività connesse all'agricoltura, come l'industria conserviera, la lavorazione del tabacco, l'attività ortofrutticola e gli zuccherifici.
In complesso sono stati visitati i seguenti settori economici secondo la seguente metodologia vedi pagg. 7 -8 delle Relazioni vol I.
Le Delegazioni parlamentari nelle indagini dirette, sono state coadiuvate nella loro opera dagli Uffici del lavoro e dagli Ispettorati del lavoro e, in ciascuna provincia, hanno interrogato sulle condizioni dei lavoratori, oltre che gli Uffici e gli Ispettorati medesimi, le Organizzazioni sindacali del lavoratori, dei dirigenti d'azienda e degli imprenditori; sono state inoltre visitate le sedi degli Istituti previdenziali in varie province sono stati sentiti anche i dirigenti delle Camere di commercio.
Nelle singole aziende dei settori industriale e dei servizi, sono stati svolti colloqui con la commissione interna, coi dirigenti dell'impresa, coi singoli lavoratori i cui nominativi sono stati estratti a sorte, e con altri volontariamente presentatisi (in misura del 30% del totale).
Le Delegazioni hanno effettuato visite dirette degli stabilimenti per accertare le condizioni igieniche e la situazione della prevenzione infortuni.
Le indagini nel settore agricolo hanno riguardato essenzialmente le condizioni dei braccianti e dei salariati fissi, nonché
Per quanto riguarda l'espletamento delle indagini dirette, data la mutabilità del luogo di lavoro dei braccianti agricoli, è stato deciso che l'unità locale presso la quale svolgere l'Inchiesta fosse il comune agricolo, anziché la singola azienda. Le Delegazioni hanno, quindi, provveduto, nelle province prescelte, alla identificazione dei comuni da visitare e hanno condotto le indagini dirette interrogando, in 45 comuni distribuiti in 13 provincie, datori di lavoro e lavoratori, oltre alle Autorità pubbliche ed alle Organizzazioni sindacali. Nei comuni dove prevale il salariato fisso sono state condotte indagini dirette in numerose aziende. Inoltre, sono state estese visite ed indagini ad aziende tipiche o di natura particolare.
Fase di elaborazione: Tutto il materiale raccolto è stato ordinato al centro, suddiviso per materia, riassunto e sottoposto al vaglio dei parlamentari.
Si tratta di centinaia di migliaia di pagine di interrogatori da cui sono stati estratti, selezionati e incasellati notizie, dati e elementi per ciascuno dei temi fissati come specifico oggetto di indagine.
Tale enucleazione è stata seguita da raggruppamenti per problemi affini e ha permesso di individuare i diversi modi di presentarsi di uno stesso fenomeno a seconda delle varie situazioni; ciò ha condotto al reperimento per ciascun tema prefissato di centinaia di argomenti ad esso attinenti.
Si è proceduto alla raccolta e elaborazione dei dati e delle notizie di misura statistica.
La Commissione, anche organizzata in appositi Comitati, ha esaminato approfonditamente i vari argomenti, riferendo poi nelle sedute plenarie. Le Relazioni predisposte dalla Commissioni e le relative Documentazioni sono state raccolte in due collane in due Collane di volumi.
Le Relazioni, oltre a fornire un'esatta descrizione dei fenomeni esaminati, contengono le valutazioni e le indicazioni che la Commissione ha ritenuto suo dovere prospettare al Parlamento.
Collana Relazioni (a ciascun volume di tale collana corrisponde un volume della Collana Documenti):
I. Distribuzione del lavoro subordinato in Italia
II. Legislazione protettiva del lavoro: compendio delle norme protettive del lavoro
III. Legislazione protettiva del lavoro: osservanza delle norme protettive del lavoro
IV. Legislazione protettiva del lavoro: osservanza sull'igiene e sicurezza del lavoro
V. Contratti e controversie collettive di lavoro
VI. Commissioni interne
VII. Indagini sul rapporto di lavoro: retribuzione-orario di lavoro-qualifiche del lavoratore-trattamento e tutela delle lavoratrici
VIII. Rapporti particolari di lavoro: contratti a termine-lavoro in appalto-lavoro a domicilio-apprendistato
IX. Controversie individuali di lavoro
X. Rassegna della giurisprudenza del lavoro
XI. Previdenza sociale: aspetti statistico-finanziari-effetti sulle condizioni economico-sociali e sanitarie dei lavoratori-soggetti protetti-enti gestori
XII. Previdenza sociale: concessione e godimento delle prestazioni-interferenze e lacune-problemi particolari del sistema di tutela-contenzioso-conclusioni della Commissione
XIII. Previdenza sociale: casse mutue private sostitutive
XIV. Rapporti umani e provvidenze sussidiarie e integrative
XV. Condizioni di vita del lavoratore: risultati dell'indagine statistica sugli aspetti aziendali ed extraziendali
XVI. Condizioni di vita del lavoratore: risultati delle Indagini particolari sugli aspetti extraziendali
a) Impostazione della pubblicazione:
E' stato prima elaborato un "Piano generale di pubblicazione" dei risultati dell'Inchiesta, predisposto dal presidente dal presidente, mentre il coordinamento generale l'impostazione della Collana delle Relazioni è effettuato a cura dei segretari generali della Camera e del Senato.
Il coordinamento generale è stato realizzato in quattro fasi di lavoro corrispondenti alla strutturazione in parti, capitoli, sezioni e paragrafi; all'inserimento in note dei richiami legislativi; all'aggiornamento, egualmente in note, del testo e dei richiami; all'armonizzazione e stesura definitiva delle tabelle. Quest'ultime sono: tabelle statistiche; tabelle contenenti norme legislative e contrattuali; prospetti di disposizioni, modalità, ecc., atte a fornire un riepilogo e un riassunto di norme legislative o regolamentari.

Il lavoro e l'attività della Commissione

Per atti che portarono all'istituzione della Commissione vedi Relazione/vol. I/cap. 1.
La Commissione si riuniva a Montecitorio il 16 giugno 1955 sotto la presidenza dell'on. Rubinacci che svolgeva la relazione introduttiva sull'attività della Commissione; relazione suddivisa in tre parti: scopi inchiesta; oggetto inchiesta; modalità di svolgimento dell'inchiesta.

Dalla relazione introduttiva del presidente Rubinacci (DC):

Scopi dell'inchiesta: a) condurre un'indagine approfondita ed esauriente sulle condizioni dei lavoratori nelle aziende; b) suggerire al Parlamento e al Governo provvedimenti atti a migliorare e perfezionare il sistema protettivo del lavoratore e la sua rigorosa applicazione.
I fini dell'inchiesta sono tecnici e politici. Sono tecnici perchè l'ìnchiesta si propone di compiere una ricognizione obiettiva di elementi di fatto e di diritto non sufficientemente noti attraverso le fonti di informazione normali e di coordinare dati e fatti in modo da ottenere un quadro rappresentativo delle condizioni dei lavoratori. Sono politici perchè offrendo adeguate informazioni su un fenomeno di così alta importanza si porta il dibattito sui problemi ad esso afferenti su un livello più elevato; si pongono le basi per una legislazione non episodica né improvvisata.
L'inchiesta prende in esame prevalentemente i lavoratori in azienda ma non può trascurare taluni aspetti del lavoro indipendente (coltivatori diretti, artigiani) che possono contribuire a chiarire e completare il quadro delle condizioni di lavoro dipendente da imprese.
II. Oggetto dell'inchiesta: le condizioni dei lavoratori devono essere considerate, sia in rapporto alla legislazione sociale protettiva e alle istituzioni previdenziali e assistenziali, sia in rapporto ai contratti collettivi, alle condizioni morali e alle relazioni umane dei luoghi del lavoro.
In merito alla legislazione sociale, la legge indica una direttiva, in quanto si riferisce particolarmente alle norme igieniche, norme contro gli infortuni e le malattie professionali, alla difesa della maternità ed infanzia e alla materia che forma oggetto delle assicurazioni sociali. E' chiaro che una tale enunciazione non può considerarsi tassativa dato l'indubio legame tra le varie materie e dato che alcune altre leggi (come quelle sull'orario, le ferie, il riposo festivo, ecc.) hanno un indubbio peso nella valutazione generale che si può fare delle condizioni sociali dei lavoratori; di esse va tenuto conto come materie integrative, da considerare sia negli accertamenti diretti e sia negli studi e nelle memorie.
L'inchiesta dovrà tendere prevalentemente ad individuare in concreto i risultati pratici cui si è giunti con il complesso apparato della nostra legislazione e delle nostre istituzioni sociali, sul piano umano, ai fini del soddisfacimento delle esigenze della persona del lavoratore. L'inchiesta dovrà tendere alla raccolta più vasta possibile di dati sulle condizioni ambientali e sanitarie, sulla salute dei lavoratori, sui rischi cui essi restano esposti, sulla considerazione nella quale è tenuto il fattore umano, sulla sicurezza e tutela che ne deriva per il lavoratore. Devono poi essere individuate le lacune esistenti nel sistema protettivo del lavoratore e che escludono una adeguata tutela di determinati gruppi e inoltre le contraddizioni, le insufficienze, le onerosità esistenti.
In merito al settore previdenziale occorre portare attenzione sui sistemi di erogazione delle prestazioni stesse. Per quanto riguarda la maternità e l'infanzia, oltre l'osservanza delle norme di legge, occorre vedere in quale misura si sia provveduto alla creazione di camere di allattamento, nidi per l'infanzia, ecc.
In merito alla contrattazione collettiva la Commissione indagherà sul rispetto dei contratti e degli accordi sindacali normativi ed economici stipulati, nonché al trattamento dei lavoratori non ancora tutelati dai contratti collettivi. L'inchiesta deve essere accompagnata da una puntualizzazione attuale della contrattazione collettiva nel nostro Paese. L'indagine deve essere rivolta particolarmente ad indentificare il fenomeno delle evasioni (nelle aziende con contratti collettivi) sia ad accertare le dimensioni del settore di aziende al di fuori dei contratti collettivi e rilevarne le condizioni retributive e normative in atto.
Inoltre, in merito alla legislazione sociale e agli istituti previdenziali ed assistenziali l'inchiesta deve esaminare il problema degli organi dei controllo delle Stato e degli istituti stessi; deve essere anche esaminato il problema dell'autocontrollo dei lavoratori sia individuale sia collettivo.
Per quanto riguarda le condizioni morali e le relazioni umane non potendo partire da disposizioni di legge, contratto o regolamento, la materia risulta di difficile analisi e si estende a rapporti estremamente complessi e delicati che vanno dai contatti dei capi con i loro dipendenti ai regolamenti aziendali, alle sanzioni e promozioni, alla formazione ed al perfezionamento professionale al livello aziendale; occorre, quindi, fare un'analisi dei comportamenti fondata il più possibile su dati oggettivi, per vedere se i capi e i lavoratori sia attengono ad alcuni principii fondamentali ed esaminare conseguentemente che cosa si può fare per correggere i comportamenti anormali. Occorre determinare quali siano i principii di comportamento e determinare i dati obietivi capaci di esprimere la maggiore o minore rispondenza ai principii stessi. L'inchiesta dovrà tendere ad individuare la capacità dei capi di umanizzare il rapporto di lavoro, di addestare i propri dipendenti e di metterli in condizioni di svolgere nel modo migliore le loro mansioni ed infine la loro capacità di rendere sociale il rapporto di lavoro attraverso il senso della comunità aziendale. Eguale indagine deve essere compiuta per quanto riguarda il comportamento dei lavoratori con i loro capi e, in particolare, la loro capacità a sentire l'importanza dell'addestramento professionale.
Infine, l'inchiesta si propone di individuare le provvidenze sussidiarie e integrative in atto nelle aziende: ad esempio, i lavoratori aziani, i figli dei dipendenti, le mense, ecc.; si tratterà di ottenere, quindi, una documentazione precisa circa l'entità e l'ampiezza delle provvidenze esistenti nelle aziende nonché una possibilità di valutazione delle stesse.
III. Modalità dell'inchiesta: il lavoro sarà distinto in due fasi: osservazione dei fatti; formulazione del giudizio.
In una prima fase si effettuerà un esame generale attraverso un quadro sintetico della legislazione del lavoro e della contrattazione collettiva e sul modo di applicazione nelle aziende, sulle relazioni umane e sulle provvidenze e integrative. A tal fine la Commissione disporrà studi e cioè monografie su argomenti generali e specifici a cura di esperti; potrà richiedere memorie ad Enti ed Organizzazioni sulle materie di inchiesta; raccoglierà dati statistici avvalendosi di Enti pubblici ed altre Istituzioni. Inoltre, procederà ad alcuni esami "orizzontali" per l'osservazione dei più importanti aspetti generali del fenomeno, ed alcuni esami "verticali" relativi a specifiche manifestazioni in varie zone, categorie o gruppi di imprese. Questi esami "verticali" effettuati prevalentemente con questionari e interrogatori diretti dovrebbero costituire l'aspetto più vivo del programma di lavoro. Verranno utilizzato i seguenti strumenti: per l'indagine diretta i Gruppi costituiti dai membri stessi della Commissione; per l'ordinamento generale del lavoro di osservazione e ricerca, una speciale Segreteria tecnica; per il lavoro di rilevazione, gli enti più adatti e che offrano le garanzie necessarie. Per quanto riguarda l'industria, si esamineranno sia i settori più avanzati come quelli siderurgici, metalmeccanici e chimici, sia quelli edili.
Per tutti i settori dovrà essere disposta una equa ripartizione regionale, considerando sia le zone più depresse, sia quelle più progredite, e in modo particolare le pianure, le colline e la montagna.
Nella seconda fase i risultati di questa ricerca saranno elaborati dalla Segreteria tecnica e da un Comitato di esperti per fornire alla Commissione una raccolta sintetica e rappresentativa degli elementi.
Per impostare il lavoro si suggerì la predisposizione dei seguenti grandi quadri: 1) quadro nazionale sintetico della struttura economica italiana per la costituzione di un campione rappresentativo delle aziende e dei lavoratori; 2) quadro sintetico della legislazione sociale; 3) quadro sintetito della contrattazione collettiva (identificando i contratti vigenti nei diversi settori e categorie); 4) quadro sintetito del sistema previdenziale in riferimento alle prestazioni, ai gruppi di lavoratori tutelati e a quelli esclusi da assicurazione sociale, ai sistemi di erogazione, alle procedure amministrative e giudiziarie e al funzionamento dei Patronati.
Questi quadri saranno elaborati da gruppi di lavoro misti, composti da membri della Commissioni e da esperti. Contemporaneamente, altri gruppi di lavoro composti sempre da esperti, studieranno l'elaborazione delle modalità per l'acquisizione di dati rappresentativi in ordine ai risultati umani dell'applicazione della legislazione sociale, degli istituti normativi contrattuali e del sistema previdenziale nonché l'identificazione dei principi di comportamento, delle relazioni umane e delle condizioni morali dei lavoratori.
Verranno richiesti rapporti informativi al Ministero del lavoro e della Previdenza sociale, all'Ispettorato del lavoro, agli Istituti previdenziali e ad altri organismi idonei.

APPROVAZIONE PIANO DI LAVORO DELLA COMMISSIONE

Nella successiva seduta del 23 giugno 1955, il presidente Rubinacci, propobneva alla Commissione il seguente "Piano di lavoro" dell'Inchiesta ("Costituzione delle Sottocommissioni e dei Comitati di lavoro-Delega al Presidente per il reperimento dei rapporti informativi"). Vedi pp. 101-114 Relazioni, vol. I.
In base al Piano
- art. 1: vengono istituitite 4 Sottocommissioni composte da 7 commissari e integrate da esperti:
I. Sottocommissione "Problemi economici-statistici". Compito: predisposizione del quadro nazionale sintetico della struttura economica italiana ai fini della costituzione di un campione rappresentativo delle aziende e dei lavoratori.
II. Sottocommissione "Legislazione sociale". Compito: predisposizione del quadrosintetico della legislazione sociale in riferimento ai singoli istituti e al campo di applicazione di ciascuna legge.
III. Sottocommissione "Contrattazione collettiva". Compito: predisposizione il quadro sintetico della contrattazione collettiva identificando i contratti vigenti nei diversi settori.
IV. Sottocommissione "Previdenza sociale". Compito: predisposizione del quadro sintetico del sistema previdenziale in riferimento alle prestazioni e ai gruppi di lavoratori tutelati e a quelli esclusi dalla assicurazione sociale, ai sistemi di erogazione, alle procedure amministrative e giudiziarie e al funzionamento dei Patronati.
- art. 2: i vice presidenti e il presidente parteciperranno ai lavori di tutte le Sottocommissioni.
- art. 3: il presidente nominerà i componenti delle 4 Sottocommissioni e sceglierà gli esperti a loro disposizione.
- art. 4: sono istituiti i seguenti Comitati di studio.
I Comitato: studio sul modo di pervenire alla acquisizione di dati rappresentativi ed obiettivi.
II Comitato: identificazione dei principi di comportamento relativamente alle condizioni morali e alle relazioni umane dei lavoratori e determinazione dei dati obiettivi capaci di esprimere la rispondenza a tali principi.
Le indicazioni dei 2 Comitati di studio saranno, poi, sottoposte alla Commissione.
- art. 5: il presidente ha il mandato di richiedere i seguenti rapporti informativi:
a) al Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale sull'andamento della applicazione delle leggi e dei contratti collettivi negli ultimi 10 anni, sullo svolgimento della contrattazione collettiva e delle vertenze individuali e collettive (in tali rapporti dovranno essere identificati i gruppi esclusi dalla tutela della contrattazione collettiva);
b) alle istituzioni della Previdenza sociale e ai Patronati: sulle prestazioni e sui sistemi di erogazione, sull'andamento delle procedure amministrative e contenziose per il godimento delle prestazioni stesse;
c) al Ministero del Lavoro e della Prvidenza sociale e all'Opera nazionale maternità e infanzia: sull'istituzione dei nidi per l'infanzia, delle camere di allattamento e di tutte le altre istituzioni previste a tutela della maternità e infanzia;
d) al Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale: un censimento e un rapporto sulle mutue aziendali;
e) al Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale: un censimento delle Commissioni interne;
f) al Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale: un censimento sulle provvidenze sussidiarie e integrative delle aziende.
Il presidente, ove occorra, consulterà i Comitati di studio sulla formulazione delle richieste di rapporti e memorie di cui alle lettere precedenti.
- art. 6: il presidente ha il mandato di:
a) di disporre una indagine sull'andamento delle vertenze giudiziarie in materia di lavoro;
b) di richiedere alle Organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori memorie, dati e informazioni sull'andamento dell'applicazione delle leggi e dei contratti collettivi.
- art. 7: il presidente ha il mandato di affidare, previa consultazione dei Comitati di studio, a esperti l'incarico di studi particolari e monografie.
- art. 8: la Commissione si riserva di deliberare, in un secondo tempo, sulle indagine dirette da compiersi nelle aziende. La composzione delle 4 Sottocommissioni è la seguente:
I Sottocommissione. Deputati: Buttè, Del Vescovo, Lombardi. Senatori: Amigoni, Colombi, Nergarville, Zagami.
II Sottocommissione. Deputati: Caprara, Gennai Tonietti, Scalia, Bonfantini. Senatori: Bardellini, Braitenberg, Salari.
III Sottocommissione. Deputati: Colitto, Novella, Rapelli, Roberti. Senatori: Angelini, Marani, Spallino.
IV Sottocommissione. Deputati: Caroleo, Sangalli, Venegoni. Senatori: Artiaco, Perrier, Russo, Zucca.

PIANO DI LAVORO PER LO SVOLGIMENTO DELL'INCHIESTA

Il primo periodo di effettuazione dell'inchiesta va dal 24 giugno al 24 luglio 1955. In questa prima fase si passò dalla genereca enunciazione dei fini alla determinazione di obiettivi concreti, alla scelta degli strumenti e del metodo e alla organizzazione del lavoro.
Innanzittutto, venen costituita la Segreteria tecnica (da inserire nomi esperti!!).
In seguito si è proceduto alla scelta dei primi gruppi di esperti per la consulenza alle varie materie che la Commissione avrebbe trattato. Infine, è stato deciso di diffondere un "Notiziario" per dare resoconto del lavoro compiuto destinato ai parlamentari, alla stampa e alle Organizzazioni sindacali e la cui redazione è stata affidatata alla Segreteria parlamentare.
In merito ai lavori della Commissione:
I-Quadro della struttura economica. Si trattò di procedere alla determinazione degli aspetti della struttura economica del Paese che più direttamente riguardano il campo di inchiesta: scelto il tipo di impresa (unità locale), si trattò di predisporre una classificazione delle imprese a seconda dell'attività merceologica, della distribuzione territoriale, del comprensorio ambientale economico e delle dimensioni. Inoltre, si sono classificati i lavoratori in relazione alle suddette situazioni e alle loro posizioni nelle imprese. Succesivamente, avuto il panorama generale della situazione, si estrasse un campione in relazione al quale rilevare dati ed esperire approfondite indagini.
II-Quadro della legislazione sociale. Si è proceduto all'esame delle norme legislative contenute nel codice civile e a leggi speciali relative a: costituzione del rapporto di lavoro; svolgimento e attuazione del rapporto di lavoro; tutela del lavoro femminile e minorile e delle lavoratrici madri; disciplina dell'orario di lavoro; disciplina del riposo settimanale ed annuale e delle ricorrenze festive; disciplina del rapporto di lavoro durante il servizio militare; rapporti di lavoro speciali; igiene e sicurezza del lavoro; disposizione tributaria sui redditi di lavoro; risoluzione del rapporto di lavoro; formazione professionale e apprendistato.
Tali norme sono state raggruppate sistematicamente con brevi cenni storici allo scopo di compararle tra di loro mettendo in evidenza omissioni ed esclusioni. Per ciascuno degli argomenti succitati venne predisposto un quadro sintetico della legislazione vigente con i seguenti criteri: 1) notizie di carattere storico intese a individuare il processo di formazione della legge sull'argomento e lo stato della situazione odierna; 2) individuazione del campo di applicazione delle leggi con l'indicazione dei lavoratori considerati dalla legge e delle categorie escluse da questa; 3) individuazione delle insufficienze, contraddizioni e lacune esistenti nell'attuale sistema.
Inoltre, venne richiesto al Ministero del lavoro un rapporto sull'applicazione delle leggi protettive in materia di lavoro negli ultimi 10 anni. Tale rapporto doveva contenere l'identificazione delle leggi, la determinazione dei campi di applicazione, l'indicazione delle ragioni che avevano portato alle esclusioni e opportune valutazioni in base all'esperienza acquisita. Doveva anche indicare l'attività svolta dal Ministero del lavoro attraverso l'ispettorato del lavoro, per assicurare l'applicazione delle leggi e con i dati numerici in relazione alle varie leggi, al tempo, al territorio e ai vari tipi di intervento. Un particolare riferimento doveva essere fatto alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali (in particolare relativamente al nuovo regolamento). Dovevano essere ricordati l'ordinamento e i compiti affidati all'E.N.P.I. e forniti dati sugli ultimi incidenti avvenuti. Nel rapporto, poi, doveva essere esposta l'organizzazione dell'Ispettorato del lavoro, la sua composizione numerica, la sua efficacia nelle prescrizioni nell'accertamento dei reati dando in conclusione un motivato parere sui pregi e sui difetti della disciplina attuale.
Sulla base di tale rapporto e sulla base del lavoro della Sottocommissione, si provvide alla formazione di una tematica dei problemi da approfondire e che potevano servire a ulteriori indagini della Commissione.
Sempre nel quadro della raccolta di dati interessanti l'applicazione della legislazione sociale, sono stati continuati i contatti con il Ministero del lavoro per definire esattamente i termini del rapporto, che doveva essere richiesto secondo il piano di lavoro approvato, per il censimento dei nidi di infanzia, delle camere di allattamento e di tutte le altre istituzioni previste a tutela della materinità e dell'infanzia.
Relazioni, Vol. I, Distribuzione del lavoro subordinato in Italia.

ULTERIORI INDICAZIONI SULLA STORIA DELLA COMMISSIONE DAI VERBALI SEDUTE COMMISSIONE

1)
prima seduta del 16 giugno 1955 (Atti della Commissione a stampa):
- saluto del presidente Rubinacci;
- elezione di 2 vicepresidenti e di 2 segretari (con procedura di votazione secondo le norme vigenti per le commissioni legislative permanenti: votazione a mezzo schede a scrutinio segreto): a) scrutatori nominati gli on. Caprara e Caroleo; b) vicepresidenti: sen. Pezzini e on. Lizzadri; c) segretari: sen. Perrier e on. Caprara;
- comunicazioni del presidente Rubinacci: a) assenza ancora di locali per la Commissione (mancata assegnazione locali); b) per la parte amministrativa, la Presidenza della Camera e quella del Senato avevano già provveduto ad una prima assegnazione di fondi a disposizione della Commissione; c) relazione introduttiva ai lavori della Commissione:
Scopi dell'inchiesta: a) condurre un'indagine approfondita ed esauriente sulle condizioni dei lavoratori nelle aziende; b) suggerire al Parlamento e al Governo provvedimenti atti a migliorare e perfezionare il sistema protettivo del lavoratore e la sua rigorosa applicazione.
I fini dell'inchiesta sono tecnici e politici. Sono tecnici perché l'ìnchiesta si propone di compiere una ricognizione obiettiva di elementi di fatto e di diritto non sufficientemente noti attraverso le fonti di informazione normali e di coordinare dati e fatti in modo da ottenere un quadro rappresentativo delle condizioni dei lavoratori. Sono politici perché offrendo adeguate informazioni su un fenomeno di così alta importanza si porta il dibattito sui problemi ad esso afferenti su un livello più elevato; si pongono le basi per una legislazione non episodica né improvvisata.
L'inchiesta prende in esame prevalentemente i lavoratori in azienda ma non può trascurare taluni aspetti del lavoro indipendente (coltivatori diretti, artigiani) che possono contribuire a chiarire e completare il quadro delle condizioni di lavoro dipendente da imprese.
Oggetto dell'inchiesta: le condizioni dei lavoratori devono essere considerate, sia in rapporto alla legislazione sociale protettiva e alle istituzioni previdenziali e assistenziali, sia in rapporto ai contratti collettivi, alle condizioni morali e alle relazioni umane dei luoghi del lavoro.
A. In merito alla legislazione sociale, la legge indica una direttiva, in quanto si riferisce particolarmente alle norme igieniche, norme contro gli infortuni e le malattie professionali, alla difesa della maternità ed infanzia e alla materia che forma oggetto delle assicurazioni sociali. E' chiaro che una tale enunciazione non può considerarsi tassativa dato l'indubbio legame tra le varie materie e dato che alcune altre leggi (come quelle sull'orario, le ferie, il riposo festivo, ecc.) hanno un indubbio peso nella valutazione generale che si può fare delle condizioni sociali dei lavoratori; di esse va tenuto conto come materie integrative, da considerare sia negli accertamenti diretti e sia negli studi e nelle memorie.
L'indagine deve essere accompagnata da una puntualizzazione del quadro della legislazione sociale del nostro Paese. Al riguardo potranno essere opportune alcune ricerche particolari di carattere storico intese a rendersi conto del processo di formazione della situazione odierna.
L'inchiesta dovrà tendere prevalentemente ad individuare in concreto i risultati pratici cui si è giunti con il complesso apparato della nostra legislazione e delle nostre istituzioni sociali, sul piano umano, ai fini del soddisfacimento delle esigenze della persona del lavoratore.
Devono poi essere individuate le lacune esistenti nel sistema protettivo del lavoratore e che escludono una adeguata tutela di determinati gruppi e inoltre le contraddizioni, le insufficienze, le onerosità esistenti.
L'inchiesta dovrà tendere alla raccolta più vasta possibile di dati sulle condizioni ambientali e sanitarie (settore norme igieniche e degli infortuni e malattie professionali), sulla salute dei lavoratori, sui rischi cui essi restano esposti, sulla considerazione nella quale è tenuto il fattore umano, sulla sicurezza e tutela che ne deriva per il lavoratore.
Per il settore previdenziale occorre portare attenzione sui sistemi di erogazione delle prestazioni stesse.
Per quanto riguarda la maternità e l'infanzia, oltre l'osservanza delle norme di legge, occorre vedere in quale misura si sia provveduto alla creazione di camere di allattamento, nidi per l'infanzia, ecc.
B. In merito alla contrattazione collettiva la Commissione indagherà sul rispetto dei contratti e degli accordi sindacali normativi ed economici stipulati, nonché al trattamento dei lavoratori non ancora tutelati dai contratti collettivi. L'inchiesta deve essere accompagnata da una puntualizzazione attuale della contrattazione collettiva nel nostro Paese. L'indagine deve essere rivolta particolarmente ad identificare il fenomeno delle evasioni (nelle aziende con contratti collettivi) sia ad accertare le dimensioni del settore di aziende al di fuori dei contratti collettivi e rilevarne le condizioni retributive e normative in atto.
C. In merito alla legislazione sociale e alle assicurazioni sociali l'inchiesta deve esaminare il problema degli organi dei controllo delle Stato e degli istituti previdenziali; deve essere anche esaminato il problema dell'autocontrollo dei lavoratori sia individuale sia collettivo. Per attiene al controllo collettivo, bisogna esaminare la costituzione delle commissioni interne, il loro pratico funzionamento, il grado della loro preparazione ad assolvere gli specifici compiti di controllo, ad esse demandati, per conto dei lavoratori.
D. Per quanto riguarda le condizioni morali e le relazioni umane non potendo partire da disposizioni di legge, contratto o regolamento, la materia risulta di difficile analisi e si estende a rapporti estremamente complessi e delicati che vanno dai contatti dei capi con i loro dipendenti ai regolamenti aziendali, alle sanzioni e promozioni, alla formazione ed al perfezionamento professionale al livello aziendale; occorre, quindi, fare un'analisi dei comportamenti fondata il più possibile su dati oggettivi, per vedere se i capi e i lavoratori sia attengono ad alcuni principii fondamentali ed esaminare conseguentemente che cosa si può fare per correggere i comportamenti anormali. Occorre determinare quali siano i principii di comportamento e determinare i dati obbiettivi capaci di esprimere la maggiore o minore rispondenza ai principii stessi. L'inchiesta dovrà tendere ad individuare la capacità dei capi di umanizzare il rapporto di lavoro, di addestrare i propri dipendenti e di metterli in condizioni di svolgere nel modo migliore le loro mansioni ed infine la loro capacità di rendere sociale il rapporto di lavoro attraverso il senso della comunità aziendale. Eguale indagine deve essere compiuta per quanto riguarda il comportamento dei lavoratori con i loro capi e, in particolare, la loro capacità a sentire l'importanza dell'addestramento professionale.
E. Infine, l'inchiesta si propone di individuare le provvidenze sussidiarie e integrative in atto nelle aziende: ad esempio, i lavoratori anziani, i figli dei dipendenti, le mense, ecc.; si tratterà di ottenere, quindi, una documentazione precisa circa l'entità e l'ampiezza delle provvidenze esistenti nelle aziende nonché una possibilità di valutazione delle stesse.
Modalità dell'inchiesta: pur senza anticipare quelle linee direttrici del programma del lavoro da svolgere - che è compito della Commissione stessa elaborare e decidere - in linea di massima può ritenersi che sarà svolto secondo lo schema abituale di indagini di tal genere. In particolare, sarà distinto in due fasi:
a) osservazione dei fatti, improntata alla più rigorosa obiettività;
b) formulazione del giudizio.
In una prima fase si effettuerà un esame generale del fenomeno attraverso un quadro nazionale sintetico della legislazione del lavoro e della contrattazione collettiva e attraverso una larga raccolta di dati sui loro risultati umani, sul modo di applicazione nelle aziende, sulle relazioni umane e sulle provvidenze e integrative in atto nelle aziende. A tal fine la Commissione disporrà studi e cioè monografie su argomenti generali e specifici a cura di esperti; potrà richiedere memorie ad Enti ed Organizzazioni sulle materie di inchiesta; raccoglierà dati statistici avvalendosi di Enti pubblici ed altre Istituzioni idonee.
Inoltre, procederà ad alcuni esami "orizzontali" per l'osservazione dei più importanti aspetti generali del fenomeno, ed alcuni esami "verticali" relativi a specifiche manifestazioni in varie zone, categorie o gruppi di imprese. Questi esami "verticali" in settori accuratamente prescelti - zone e gruppi sociali tipicamente indicativi - ed effettuati prevalentemente con questionari e interrogatori diretti dovrebbero costituire l'aspetto più vivo del programma di lavoro, inteso a ricercare - con spregiudicatezza ma con obiettività - gli effetti e le cause dell'attuale condizione sociale dei lavoratori nelle aziende, funzione della tutela della persona umana del lavoratore.
Verranno utilizzati i seguenti strumenti:
a) per l'indagine diretta: i Gruppi costituiti dai membri stessi della Commissione inquirente;
b) per l'ordinamento generale del lavoro di osservazione e ricerca: una speciale Segreteria tecnica;
c) per il lavoro di rilevazione: gli enti più adatti e che offrano le garanzie necessarie.
Per le indagini, e soprattutto per quelle a campione, il campione dovrà essere quanto più rappresentativo: dovranno, peraltro, essere considerati tutti i settori economici.
Per quanto riguarda l'industria, si esamineranno sia i settori più avanzati come quelli siderurgici, metalmeccanici e chimici, sia quelli edili; l'indagine dovrò essere fatta sia in grandi aziende sia in aziende medie e piccole sia in aziende artigiane; lo stesso criterio deve valere per il commercio, il credito e così via . Per quanto riguarda l'agricoltura bisognerà considerare sia le grandi aziende organizzate, con particolare riferimento ai salariato fissi, sia le medie e piccole aziende, con particolare riferimento al bracciantato; dovrà essere anche esaminato il settore del lavoro stagionale e del lavoro femminile (monda, trapianto e raccolta del riso, vignaiole, raccoglitrici di olive, ecc.).
Per tutti i settori dovrà essere disposta una equa ripartizione regionale, considerando sia le zone più depresse, sia quelle più progredite, e in modo particolare le pianure, le colline e la montagna.
Nella seconda fase i risultati di questa somma di osservazioni sistematiche e di queste ricerche dovranno essere elaborati - ai fini dell'inchiesta e sempre tenendo presenti esigenze basilari di obiettività - dalla Segreteria tecnica e da un Comitato di esperti per fornire ai commissari una raccolta sintetica e rappresentativa degli elementi necessari la formulazione del giudizio e l'elaborazione di meditate proposte.
Per impostare il lavoro si suggerisce la predisposizione dei seguenti grandi quadri: 1) quadro nazionale sintetico della struttura economica italiana per la costituzione di un campione rappresentativo delle aziende e dei lavoratori e che potesse servire di guida alle indagini che si andavano a svolgere;
2) quadro sintetico della legislazione sociale, in riferimento ai singoli istituti e al campo di applicazione di ciascuna legge;
3) quadro sintetico della contrattazione collettiva, con l'identificazione dei contratti vigenti nei diversi settori e categorie e del livello raggiunto dai vari istituti;
4) quadro sintetico del sistema previdenziale in riferimento alle prestazioni, ai gruppi di lavoratori tutelati e a quelli esclusi da assicurazione sociale, ai sistemi di erogazione, alle procedure amministrative e giudiziarie e al funzionamento dei Patronati.
Questi quadri saranno elaborati da gruppi di lavoro misti, composti da membri della Commissioni e da esperti.
Contemporaneamente, altri gruppi di lavoro composti sempre da esperti, dovranno:
a) studiare il modo su come pervenire all'acquisizione di dati obiettivi e rappresentativi in ordine ai risultati umani dell'applicazione della legislazione sociale, degli istituti normativi contrattuali (condizioni igieniche, condizioni ambientali, fatica e logorio, salute e morbilità generica e professionale, tenore di vita, ecc.);
b) identificare i principii di comportamento, per quanto attiene alle relazioni umane e alle condizioni morali dei lavoratori, e determinare i dati obiettivi capaci du esprimere la maggiore o minore rispondenza a tali principii.
Sempre nello stesso tempo dovrà essere iniziata una prima raccolta di dati e informazioni sull'andamento dell'applicazione delle leggi e dei contratti collettivi, sull'istituzione e il funzionamento dei nidi d'infanzia, camere di allattamento ed altre provvidenze a tutela della maternità ed infanzia, sulla costituzione delle commissioni interne, sulle provvidenze sussidiarie ed integrative in atto nelle aziende. Per tali dati saranno richiesti rapporti informativi al Ministero del lavoro e della previdenza sociale, all'Ispettorato del lavoro, agli Istituti previdenziali e ad altri organismi idonei e, sulla base di tali rapporti, memorie ed ulteriori dati ad organizzazioni sindacali e ad altri organismi idonei.
Esaurita questa prima fase, la Commissione, che ne seguirà e valuterà l'andamento, potrà disporre l'ulteriore corso delle indagini attraverso questionari, interviste e inchieste dirette di gruppi di suoi componenti.
Poiché non possiamo, ad esempio, andare a compiere una indagine in tutte le aziende italiane, il primo problema è quello di avere un quadro della struttura generale economica del nostro Paese e della distribuzione delle aziende sul territorio nazionale, nei vari settori e nelle diverse categorie, in modo di poter, poi, costruire un campione che sia sufficientemente rappresentativo delle varie situazioni, dei vari gruppi e delle varie zone e lavorare su tale base attraverso, soprattutto, indagini diverse.
Tali indagini potranno iniziare solo il giorno nel quale saremo già pervenuti - previo intenso lavoro della Commissione - ad una identificazione non solo delle leggi a tutti note, ma specie dei campi di applicazione delle leggi stesse e delle diverse assicurazioni sociali; dovremo, poi, esaminare se e quanto sono applicate le leggi in quei determinati settori, coperti dalle leggi stesse o da istituzioni previdenziali e, quindi, porci il problema dei gruppi esclusi, in tutto o in parte, dal sistema protettivo.
Per compiere le indagini sui risultati umani, si dovrà considerare se, e in quale settore, vi siano evasioni e sino a che punto tutto l'apparato di leggi e di assicurazione vada incontro alle necessità umane dei lavoratori.
Per tali ragioni, si deve assolutamente effettuare una preventiva e precisa preparazione, anche scientifica, per impostare seriamente la nostra attività.
P.S. altro punto: i 6 mesi stabiliti per la vita della Commissione da quando decorrono? Cioè, decorrono dal giorno di nomina o dalla data di costituzione coincidente con la presente riunioni del 16 giugno 1955, visto che fino a tale data la Commissione era stata nominata (istituzione) ma non costituita (costituzione)? Sono improrogabili? La prevalenza fu quella di considerare l'inzio dell'attività della Commissione dalla data del 16 giugno 1955, data dell'effettiva costituzione della Commissione.
P.S. altro punto: rientra nel campo di applicazione dell'inchiesta tutto il settore statale? Le aziende pubbliche - come le Ferrovie dello Stato, tutto il settore delle aziende municipalizzate - comprendono dipendenti pubblici e così il settore dei postelegrafonici, i Monopoli di Stato! Rubinacci risponde: non vorrei rispondere fin da questo momento a singoli quesiti, vorrei farlo in seguito; la legge, per la verità, parla di lavoratori in aziende, quindi il campo è determinato; ma a suo tempo la Commissione si occuperà di precisare meglio il punto (specie per le aziende di carattere pubblicistico come le Ferrovie).
- interventi di: Roberti; Spallino; Rapelli; Simonini; Novella; Pezzini; Nergaville; Buttè; Perrier;
2) seconda seduta del 22 giugno 1955 (Atti della Commissione a stampa)
- Rubinacci comunica che la Presidenza della Camera ha destinato i locali per gli uffici della Commissione, tuttora in fase di sistemazione onde se ne prevede l'entrata in funzione entro una settimana.
- segue la discussione sulla relazione introduttiva di Rubinacci fatta nella riunione del 16 giugno con interventi di Rubinacci, Colitto, Lombardi Riccardo, Spallino, Buttè, Roberti, Venegoni, Rapelli, Del Vescovo, Angelini Cesare, Salari, Mariani e Lizzadri.
In particolare, nel corso della discussione emergono i seguenti punti principali:
a) l'accordo con l'impostazione data dal presidente Rubinacci: scopi fondamentali della Commissione sono effettuare indagini circa le condizioni dei lavoratori nelle aziende e suggerire al Parlamento e al Governo provvedimenti idonei a migliorare e rendere operante il sistema protettivo dei lavoratori. Occorre, dunque, accertare le condizioni dei lavoratori in rapporto alla legislazione sociale, alle istituzioni previdenziali e assistenziali, ai contratti collettivi di lavoro e alle condizioni morali e alle relazioni umane nei luoghi di lavoro;
b) giornali che hanno parlato della creazione della Commissione: «Il Popolo», «Il Quotidiano», «L'Osservatore Romano», «l'Avanti» e «L'Unità»;
c) ecc.
3) terza seduta del 23 giugno 1955 (Atti della Commissione a stampa)
- comunicazione del presidente Rubinacci: il dep. Simonini è stato sostituito, quale membro della Commissione, dal dep. Bonfantini;
- Rubinacci presente il "Piano di lavoro" da svolgere, intitolato "Costituzione delle Sottocommissioni e dei Comitati di studio; delega al Presidente per il reperimento dei rapporti informativi".
In generale:
a) costituzione di 4 Sottocommissioni, che erano una sorta di "gruppi di lavoro", composte, ognuna, da 7 membri; il presidente e i 2 vicepresidenti della Commissione rimangono fuori dalle Sottocommissioni in modo che essi potevano partecipare ai lavori di tutte le Sottocommissioni e funzionare da organi di collegamenti; le Sottocommissioni dovevano essere integrate da esperti: 1) la prima Sottocommissione al fine di addivenire ad una identificazione del mondo che doveva essere esplorato, cioè quali siano le imprese in relazione ai diversi settori economici e alle diverse attività, come esse diano numericamente distribuite nei settori medesime, quale sia la distribuzione regionale, quale sia la distribuzione dei lavoratori in questi diversi tipi di impresa. Preliminarmente si deve, dunque, costituire una prima Sottocommissione che abbia proprio il compito di determinazione del campo di applicazione e di analisi di quello che è tutto il vasto mondo delle imprese e dei lavoratori, onde pervenire, poi, a quella costruzione del campione rappresentativo - opportunamente dosato per dimensioni aziendali, per settori economici, per distribuzione regionale e per caratteristiche particolari - sul quale noi dovremmo svolgere la nostra indagine diretta; 2) la seconda Sottocommissione, per il secondo settore - che richiede un esame preliminare - e cioè quello che si riferisce alla legislazione sociale, non tanto per l'identificazione delle leggi, quanto per la determinazione, così varia, dei campi di applicazione; 3) la terza Sottocommissione, per il settore della contrattazione collettiva, sia per l'identificazione dei contratti sia per una selezione, ottenibile attraverso l'esame dei medesimi, del livello raggiunto dai vari istituti normativi; 4) la quarta Sottocommissione per il settore della previdenza sociale;
b) altro punto è quello della necessità di approfondire certi studi di metodo che sono indispensabili per la retta condotta della nostra indagine, cioè studi di carattere preliminare e tecnico che Rubinacci vuole far effettuare ad esperti, salvo portare nella Commissione il risultato di questo primo lavoro e deliberare la ulteriore procedura da seguire: 1) uno studio sul modo come pervenire all'acquisizione di dati obiettivi, rappresentativi dei risultati umani, del sistema generale, della protezione dei lavoratori; 2) uno studio che determini i principii in base ai quali misurare il maggiore o minore sviluppo, nelle aziende, delle relazioni umane e morali dei lavoratori;
c) contemporaneamente, si deve attuare una vasta raccolta di dati e informazioni. Dovremmo, quindi, chiedere al Ministero del lavoro una serie di rapporti e di censimenti sull'andamento dell'applicazione delle leggi e dei contratti collettivi negli ultimi 10 anni, sullo svolgimento delle contrattazioni collettivi e delle vertenze individuali e collettive; sulla maternità e infanzia, sulla istituzione dei nidi per l'infanzia, sulle camere di allattamento e su tutte le altre istituzioni similari; un censimento e un rapporto sulle mutue aziendali che sono numerose, delle quali, però, non abbiamo finora alcun quadro di carattere organico.
Occorre, poi, che il Ministero del lavoro faccia un censimento delle commissioni interne; ciò non per una valutazione - che faremo poi noi in seguito - ma per avere indicazioni di carattere statistico.
Così, per gli istituti di previdenza e i patronati penso che si debbano chiedere adeguate notizie, sia per quanto riguarda le prestazioni, sia per quanto riguarda i sistemi di erogazione delle prestazioni stesse, sia in ordine ai procedimenti di carattere giudiziario ed amministrativo per pervenire a queste prestazioni.
Sarebbe, poi, utile anche una indagine sull'andamento delle vertenze giudiziarie in materia di lavoro, sulla giurisprudenza, la frequenza di tali vertenze e sulle diverse soluzioni. Tale compito potrebbe essere affidato a qualche studioso di diritto del lavoro o a un magistrato particolarmente versato in questo ramo.
Rubinacci chiede anche di essere autorizzato a richiedere alle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro delle memorie sull'esperienza che esse hanno fatto e sui dati in loro possesso in ordine all'applicazione dei contratti collettivi e delle leggi sociali; qui, evidentemente, è chiaro che non chiediamo alle organizzazioni sindacali di fare una indagine per conto loro, chiediamo solo di fornirci i dati di quella esperienza che essi hanno già acquisita e realizzata.
Un problema delicato sarà quello di formulare le richieste per questi rapporti perché è dal modo nel quale sarà fatta richiesta che dipenderà l'impostazione precisa, entro i limiti in cui questi rapporti potranno essere fatti. A questo scopo potrei avvalermi della collaborazione, a seconda delle varie competenze, delle 4 Sottocommissioni.
Rubinacci chiede, poi, il mandato di affidare a studiosi l'incarico di effettuare qualche studio particolare o qualche monografie.
Con queste direttive dovrebbe essere esaurita la prima parte dell'impostazione del nostro programma di lavoro; in un secondo tempo, a mano a mano che il lavoro delle Sottocommissioni avrà progredito, noi torneremo a riunirci per deliberare sulle indagini da compiersi nelle aziende.
Rubinacci aggiunge poi: io parto dal punto di vista che, pur essendo il lavoro della Commissione frazionato in 4 Sottocommissioni, di tanto in tanto sarà opportuno fare delle riunioni plenarie per stabilire il punto su ciò che si è già acquisito nelle Sottocommissioni e fissare criteri di orientamento generale.
Il potere deliberante, in definitiva, spetterà sempre alla Commissione plenaria, dato che le Sottocommissioni non possono che avere dei compiti di carattere preparatorio.
In particolare: Rubinacci presenta, poi, per la votazione la delibera relativa al "Piano di lavoro dell'inchiesta. Costituzione delle sottocommissioni e del comitati di studio; delega al Presidente per il reperimento di rapporti informativi":
- art. 1: vengono istituite 4 Sottocommissioni composte da 7 commissari e integrate da esperti:
I) Sottocommissione "Problemi economici-statistici", con il compito di predisporre principalmente "il quadro nazionale sintetico della struttura economica italiana, ai fini della costituzione di un campione rappresentativo, sia per le aziende, sia per i lavoratori, che possa servire alle indagini da svolgersi";
II) Sottocommissione "Legislazione sociale", con il compito di predisporre principalmente "il quadro sintetico della legislazione sociale, in riferimento ai singoli istituti ed al campo di applicazione di ciascuna legge";
III) Sottocommissione "Contrattazione collettiva", con il compito di predisporre principalmente "il quadro sintetico della contrattazione collettiva, con l'identificazione dei contratti vigenti nei diversi settori e categorie, e del livello raggiunto dai vari istituti normativi";
IV) Sottocommissione "Previdenza sociale", con il compito di predisporre principalmente "il quadro sintetico del sistema previdenziale in riferimento alle prestazioni, ai gruppi di lavoratori tutelati ed a quelli esclusi da ciascuna assicurazione sociale, ai vari sistemi di erogazione, alle procedure amministrative e giudiziarie ed al funzionamento dei Patronati";
- art. 2: "Il Presidente e i vice presidenti parteciperanno ai lavori di tutte le Sottocommissioni";
- art. 3: "La Commissione dà incarico al Presidente di nominare gli onorevoli Commissari componenti le suddette quattro Sottocommissioni e di scegliere gli esperti a disposizione delle Sottocommissioni medesime";
- art. 4: "Sono istituiti due Comitati di studio, composti da esperti scelti dal Presidente, rispettivamente, con i seguenti compiti:
I Comitato: "Studio sul modo come di pervenire all'acquisizione di dati obiettivi ed rappresentativi, in ordine ai risultati umani, dell'applicazione e della legislazione sociale, del sistema previdenziale e degli istituti normativi contrattuali (condizioni igieniche, condizioni ambientali, fatica e logorio, salute e morbilità generica e professionale, tenore di vita, ecc.)".
II Comitato: "Identificazione dei principii di comportamento, per quanto attiene alle relazioni umane e alle condizioni morali dei lavoratori e determinazione dei dati obiettivi capaci di esprimere la maggiore o minore rispondenza a tali principii".
Le indicazioni dei due Comitati di studio saranno, poi, sottoposte alla Commissione.
- art. 5: "È dato mandato al Presidente di richiedere i seguenti rapporti informativi:
a) al Ministero del Lavoro: sull'andamento dell'applicazione delle leggi e dei contratti collettivi negli ultimi dieci anni, sullo svolgimento della contrattazione collettiva e delle vertenze individuali e collettive (In tali rapporti dovranno essere identificati i gruppi esclusi dalla tutela della contrattazione collettiva);
b) alle istituzioni della Previdenza Sociale e ai Patronati: sulle prestazioni, di cui fruiscono i lavoratori, e sui sistemi di erogazione, sull'andamento delle procedure amministrative e contenziose per il godimento delle prestazioni stesse;
c) al Ministero del Lavoro e all'Opera Nazionale Maternità e Infanzia: sulla istituzione dei nidi per l'infanzia, delle camere di allattamento e di tutte le altre istituzioni previste a tutela della maternità e infanzia;
d) al Ministero del Lavoro: un censimento ed un rapporto sulle mutue aziendali;
e) al Ministero del Lavoro: un censimento delle Commissioni Interne;
f) al Ministero del Lavoro: un censimento sulle provvidenze sussidiarie ed integrative esistenti nelle aziende.
Il Presidente, ove occorra, consulterà i Comitati di studio sulla formulazione delle richieste di rapporti e memorie di cui alle lettere precedenti".
- art. 6: "È dato, inoltre, mandato al Presidente.
a) di disporre una indagine sull'andamento delle vertenze giudiziarie in materia di lavoro;
b) di richiedere alle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori memorie, dati ed informazioni sull'andamento dell'applicazione delle leggi e dei contratti collettivi".
- art. 7: "È dato mandato al Presidente, sentiti - ove occorra - i Comitati di studio di affidare ad esperti l'incarico di studi particolari e monografie ".
- art. 8: "La Commissione si riserva di deliberare, in un secondo tempo, sulle indagine dirette da compiersi nelle aziende".
Segue la discussione sulla suddetta proposta di delibera con interventi di: Caroleo; Rubinacci; Del Vescovo; Buttè; Spallino; Artico; Venegoni; Roberti.
P. S. viene ribadito da Rubinacci che i "gruppi di lavoro avranno delle funzioni meramente preparatorie non esecutive, dato che il potere deliberante spetta solo alla Commissione plenaria".
Viene poi approvata la delibera proposta e relativa al citato "Piano di Lavoro" e poi Rubinacci comunica la composizione delle quattro Sottocommissioni:
I Sottocommissione "Problemi economici-statistici"
Deputati: Buttè, Del Vescovo, Lombardi.
Senatori: Amigoni, Colombi, Nergarville, Zagami.
II Sottocommissione "Legislazione sociale"
Deputati: Caprara, Gennai Tonietti, Scalia, Bonfantini.
Senatori: Bardellini, Braitenberg, Salari.
III Sottocommissione "Contrattazione collettiva"
Deputati: Colitto, Novella, Rapelli, Roberti.
Senatori: Angelini, Mariani, Spallino.
IV Sottocommissione "Previdenza sociale"
Deputati: Caroleo, Sangalli, Venegoni.
Senatori: Artiaco, Perrier, Russo, Zucca.
Infine: "Rimane, quindi, stabilito che il Presidente e i vice Presidenti fanno parte delle quattro Sottocommissioni che operano sotto l'impulso e la direzione della Presidenza della Commissione.
Resta anche stabilito che le Sottocommissioni, evidentemente, operano nella sede parlamentare, non in locali estranei, e che la segreteria della Commissione provvederà anche all'attività di segreteria delle stesse Sottocommissione".
4) quarta seduta del 29 luglio 1955 (Atti della Commissione a stampa)
- il presidente Rubinacci presenta l'attività svolta dalla Commissione:
"Nonostante che, nel primo mese di attività, la Commissione sia stata ostacolata dalla mancanza dei locali per la Segreteria tecnica, ottenuti soltanto in data 11 luglio, purtuttavia è stato possibile avviare una notevole mole di lavoro.
È stato, questo primo mese di lavoro, il periodo più difficile perché si è dovuti passare dalla generica enunciazione dei fini ad una determinazione di obiettivi concreti, alla scelta degli strumenti e del metodo ed alla organizzazione del lavoro.
Si è trattato di una fase preparatoria, durante la quale si sono dovute superare incertezze, selezionate idee, fissare concetti, mettere in moto la macchina, in modo che essa potesse procedere, nei successivi mesi, con pieno ritmo e con sicurezza di indirizzo.
Si è provveduto, innanzi tutto, a costituire la Segreteria tecnica, della quale sono stati chiamati a far parte elementi particolarmente esperti e di provata capacità. Si è anche provveduto al personale d'ordine strettamente indispensabile.
Si è, inoltre, proceduto alla scelta di primi gruppi di esperti di provata competenza, per la consulenza in ordine alle varie complesse materie che la Commissione deve trattare.
La Segreteria Parlamentare è stata affidata al Dr. Paolo Ferri, Segretario della Camera dei Deputati. I Servizi amministrativi sono stati affidati al Cassiere della Camera dei Deputati, Rag. Renato De Juliis.
È stata. infine, presa l'iniziativa di diffondere un «Notiziario», inteso a dare ampio resoconto del lavoro compiuto e delle iniziative in corso di attuazione. Esso è destinato agli onorevoli Parlamentari, alle organizzazioni sindacali ed alla stampa. La Commissione intende in tal modo mettere in condizione i colleghi Parlamentari, gli organismi interessati ed il gran pubblico del nostro Paese, di seguire la propria attività, volta a compiere con serietà di impostazione, con rigore di metodo e con assoluta obiettività, la approfondita indagine che le è stata affidata dal Parlamento.
Ciò premesso, passo ora ad illustravi in sintesi le varie iniziative prese in attuazione del piano di lavoro approvato dalla nostra Commissione.
Seguirò, (...), la ripartizione della materia secondo i compiti affidati alle Sottocommissioni ed ai Comitati di studio.
I. - Quadro della struttura economica.
1) Il primo e fondamentale problema che la Commissione ha dovuto affrontare è quello di una sufficiente conoscenza della struttura economica del Paese in relazione alle imprese ed ai lavoratori, allo scopo di poter dirigere le proprie indagini in modo illuminato e consapevole. Occorre, allo scopo, tracciare un quadro sintetico che esattamente riporti e puntualizzi i più importanti e diversi aspetti della situazione italiana.
(...).
Si tratta, dunque, di procedere alla determinazione di quegli aspetti della struttura economica del Paese che più direttamente riguardano il campo dell'inchiesta. Scelto il tipo di impresa (unità locale), si tratta di predisporre una classificazione delle imprese secondo l'attività merceologica, secondo la distribuzione territoriale, secondo il comprensorio ambientale economico e secondo le dimensioni.
Si tratta, inoltre, di classificare i lavoratori in relazione a queste diverse situazioni ed alle loro posizioni nelle imprese.
Successivamente, avuto il panorama generale della situazione, si deve estrarre un campione, in relazione al quale rilevare dati ed esperire approfondite indagini.
2) A questo scopo veniva convocata per il 5 luglio u.s. una riunione di rappresentanti dei Ministeri del lavoro, dell'agricoltura, dell'industria e commercio, dell'Istituto centrale di statistica e di esperti.
La riunione metteva subito in luce notevoli difficoltà nel reperimento dei dati necessari.
Oltre alle note carenze per tutto il vasto settore dell'agricoltura, per il quale l'ultimo censimento rimonta al 1931, altre ne sono emerse in altri settori come sarà ampiamente illustrato nei rapporti che vi sono presentati.
Si decideva, perciò, di incaricare i professori Talamanca e Gualtierotti di prendere contatto con l'Istituto centrale di statistica e con i Ministeri interessati e di redigere, sulla base degli orientamenti scaturiti dalla riunione, un primo rapporto da sottoporre alla Sottocommissione. In seguito si è ritenuto necessario far predisporre un rapporto integrativo per quanto riguarda l'agricoltura. Di questi rapporti viene distribuita copia agli Onorevoli Commissari.
I rapporti avrebbero dovuto essere portati all'esame della prima Sottocommissione, senonchè, in considerazione della chiusura dei lavori del Senato e della prossima fine dei lavori della Camera, si è ritenuto necessario stringere i tempi e, considerata l'urgenza e l'importanza degli argomenti, portarli direttamente all'esame della Commissione in seduta plenaria.
Ho pregato l'on. Riccardo Lombardi di espletare le funzioni di relatore generale della prima Sottocommissione. Egli, insieme con me, ha seguito la preparazione dei due rapporti.
Debbo dire, a questo proposito, che la Commissione potrà in questo campo avvalersi della piena collaborazione dell'Istituto centrale di statistica, con il quale sono stati mantenuti i contatti in questi giorni.
Avrò modo di riferire che, anche per altre iniziative, potremo contare sulla collaborazione dell'Istituto.
II. - Legislazione sociale.
1) Una prima riunione di esperti è stata tenuta, con la partecipazione di Onorevoli colleghi della II Sottocommissione, per predisporre il quadro giuridico della legislazione sociale in riferimento ai singoli Istituti ed al campo di applicazione di ciascuna legge.
Tale quadro giuridico costituisce un presupposto indispensabile per svolgere l'indagine circa l'applicazione delle leggi protettive, le quali devono essere previamente identificate, sopratutto per quanto riguarda i campi di applicazione, diversi per i vari provvedimenti legislativi.
Agli effetti di un più agevole svolgimento dell'attività della II Sottocommissione, si è ritenuto di provvedere, con esperti giuristi, alla formulazione del detto quadro legislativo, mentre, a parte, occorrerà esaminare, dal punto di vista sanitario e tecnico, e col concorso di esperti specializzati, i problemi dell'igiene del lavoro e della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali.
A parte dovranno anche essere esaminati i temi dell'addestramento professionale e quello degli alloggi per i lavoratori.
2) Le prima discussioni con gli esperti si sono innanzi tutto rivolte ad identificare la materia, di più spiccato carattere giuridico, che si intende trattare in questo primo gruppo di lavoro.
L'espressione «legislazione sociale» è molto comprensiva: (...).
Anzichè perdersi in questioni accademiche di definizione, si è ritenuto che, considerato quanto sopra detto, agli effetti pratici dell'organizzazione del lavoro della Sottocommissione, questo gruppo dovrebbe occuparsi delle norme legislative, contenute nel Codice civile od in leggi speciali relative:
a) alla costituzione del rapporto di lavoro;
b) allo svolgimento ed attuazione del rapporto di lavoro;
c) alla tutela del lavoro femminile e minorile e delle lavoratrici madri;
d) alla disciplina dell'orario di lavoro;
e) alla disciplina del riposo settimanale ed annuale e delle ricorrenze festive;
f) alla disciplina del rapporto di lavoro durante il servizio militare;
g) ai rapporti di lavoro speciale;
h) all'igiene e alla sicurezza del lavoro;
i) alle disposizioni tributarie sui redditi di lavoro;
l) alla risoluzione del rapporto di lavoro;
m) alla formazione professionale e apprendistato.
3) È chiaro che il compito degli esperti non dovrà limitarsi alla semplice identificazione delle norme perché, a tale scopo, basterebbe una qualsiasi raccolta di testi legislativi.
Occorrerà raggruppare ed esporre sistematicamente le norme, fare brevi cenni di carattere storico intesi a rendersi conto del processo di formazione della situazione odierna e, soprattutto, determinare i campi di applicazione delle diverse leggi, compararli tra di loro, mettendo in evidenza, con adeguato commento, le omissioni e le esclusioni.
L'esposizione di cui sopra dovrà essere fatta in funzione dei compiti che la Commissione deve espletare e, quindi, dovrà tener conto della necessità di fornire una ragionata ed organica traccia per le ulteriori indagini, mettendo in luce tutti quei problemi che già dallo schema giuridico sorgeranno perché su di essi si possa, in sede di controllo dell'applicazione, trarre opportuni elementi e fare adeguati studi.
In relazione a questi orientamenti di massima sono stati convocati il 26 luglio u.s. gli esperti, ai quali sono stati richiesti alcuni brevi rapporti preliminari intesi a mettere la Commissione Parlamentare in possesso di tutti gli elementi necessari per l'adozione di ulteriori decisioni su questo settore di attività.
Si è chiesto, cioè, che per ciascuno degli argomenti sopra accennati (orario di lavoro, tutela donne e minori, ecc.) venisse predisposto un quadro sintetico della legislazione vigente secondo i seguenti criteri.
1) Effettuare alcune premesse di carattere storico intese ad individuare il processo di formazione della legislazione sull'argomento e lo stato della situazione odierna.
2) Individuare il campo di applicazione delle disposizioni legislative vigenti con l'indicazione dei lavoratori considerati dalla legge e delle categorie che ne rimangono escluse.
3) Individuare le insufficienze, contraddizioni e lacune esistenti nell'attuale sistema protettivo dei lavoratori.
L'esposizione dovrà avere carattere schematico senza appesantimenti dottrinali, in modo da rendere chiaro il problema affrontato nella sua essenziale linearità.
4) L'espletamento di questa prima parte di attività di tale gruppo di lavoro coinciderà con il rapporto che è stato chiesto al Ministero del lavoro sull'applicazione delle leggi protettive in materia di lavoro.
Il rapporto, in base alla richiesta, del resto concordata con lo stesso Ministero del lavoro, dovrà riferire sull'andamento dell'applicazione delle leggi protettive in materia di lavoro negli ultimi dieci anni.
Il rapporto deve, anche esso, contenere la identificazione delle leggi, la determinazione dei campi di applicazione, la indicazione delle ragioni che hanno portato alle esclusioni ed opportune valutazioni, al riguardo, in base all'esperienza acquisita.
Indicherà inoltre l'attività svolta dal Ministero del lavoro, prevalentemente attraverso l'Ispettorato del lavoro, per assicurare l'applicazione delle leggi e con i dati numerici differenziati in relazione alle varie leggi, al tempo, al territorio, ed ai vari tipi di intervento.
Il rapporto preciserà anche le direttive di massima cui si è ispirato il Ministero del lavoro e l'azione dallo stesso svolta, indipendentemente da quella repressiva, per assicurare l'applicazione delle leggi.
Un particolare riferimento deve essere fatto a quanto attiene alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, per quanto direttamente fatto dal Ministero. Sarà riferito in modo particolare in ordine al nuovo regolamento ed a quelli in corso di approntamento.
Saranno ricordati l'ordinamento ed i compiti affidati all'E.N.P.I. ed un particolare riferimento sarà utile per alcuni dei recenti incidenti avvenuti.
Nel rapporto sarà esposta l'organizzazione dell'Ispettorato del Lavoro, la sua composizione numerica anche in riferimento alle varie specializzazioni, e sarà riferito sulla efficacia coattiva delle prescrizioni, sull'accertamento di reati, dando in conclusione un motivato parere sui pregi e sui difetti della disciplina attuale.
5) Sulla base del quadro formato da questo gruppo di lavoro e del rapporto del Ministero del lavoro, si provvederà, successivamente, a formare una tematica dei problemi che conviene approfondire e che possono servire di traccia alle indagini ulteriori della Commissione.
La Sottocommissione, peraltro, dovrà anche affrontare il tema dell'efficienza dei sistemi di controllo e di repressione attualmente in vigore; potrà, a questo fine, essere anche utilizzato il sistema già adottato per quanto riguarda il godimento delle prestazioni della Previdenza sociale, attraverso indagini dirette di gruppi di Commissari.
6) Sempre nel quadro della raccolta di dati interressanti l'applicazione della legislazione sociale, sono stati continuati i contatti col Ministero del lavoro per definire esattamente i termini del rapporto, che dovrà essere richiesto secondo il piano di lavoro già approvato, per il censimento dei nidi per l'infanzia, delle camere di allattamento e di tutte le altre istituzioni previste a tutela della maternità e dell'infanzia.
Trattandosi di una diretta raccolta di dati occorre esattamente precisare l'oggetto della rilevazione e stabilire una opportuna tecnica.
Il censimento sarà accompagnato da un rapporto illustrativo delle disposizioni legislative regolamentari e menzionerà le collaterali iniziative dell'Opera nazionale maternità e infanzia.
7) Sui problemi della interpretazione e della applicazione coatta delle leggi in materia di rapporto di lavoro, riferirò più innanzi, parlando della contrattazione collettiva, poiché tali problemi sono stati affrontati unitariamente per le due fonti normative.
II. - Contrattazione collettiva.
1) Nella relazione del 16 giugno 1955, in occasione dell'insediamento della Commissione, tra i compiti principali dell'inchiesta, venne enunciata la necessità di un approfondito preliminare studio sulla contrattazione collettiva esistente in Italia.
Nella seduta del 23 giugno 1955, fu assegnato alla terza Sottocommissione il compito di predisporre preliminarmente «il quadro sintetico della contrattazione collettiva, con l'identificazione dei contratti vigenti nei diversi settori e categorie, e del livello raggiunto dai vari istituti normativi».
In esplicazione di questo compito fu predisposto un dettagliato «piano di lavoro» che, sottoposto all'esame della terza Sottocommissione nella seduta del 6 luglio, veniva approvato con opportune integrazioni in base ai suggerimenti ed alle osservazioni degli intervenuti.
In tale riunione è stato conferito all'on. Rapelli l'incarico di relatore generale coordinatore.
2) Nel piano di lavoro, (...). si è impostato un ampio quadro di attività al fine di poter avere una visione completa dell'attuale situazione della contrattazione collettiva.
In primo luogo, occorrerà reperire tutto il materiale contrattuale in ogni settore di attività produttiva. Si tratta di un'opera di grandi dimensioni, mai prima di oggi compiutamente fatta, e che contribuirà a mettere in luce l'esatta situazione dei lavoratori dal punto di vista dell'inquadramento contrattuale in tutti i settori e in tutte le provincie d'Italia.
A tal fine, sono stati costituiti gruppi di lavoro per ogni grande settore produttivo, ed il lavoro si è già iniziato per il settore dell'industria, che è il settore base dell'attività contrattualistica, il cui gruppo ha tenuto le sue prime riunioni il 22 luglio.
Nel corso della presente settimana si svolgeranno riunioni per tutti gli altri settori, e, cioè, per il settore del commercio, dell'artigianato, dei servizi pubblici, dell'agricoltura e del credito.
Operato il reperimento di tutti i contratti ed accordi, si provvederà allo studio della situazione economica e normativa dei lavoratori, in modo da avere un quadro completo, sia della scala dei valori della situazione retributiva, sia della situazione normativa degli istituti di contrattuali dei vari settori. In questo modo, si potrà finalmente conoscere, in forma razionale e sistematica, tutta la vasta gamma delle pattuizioni collettive e di darà al Parlamento, al Governo ed alle organizzazioni sindacali un materiale prezioso sia per la precisa valutazione delle situazioni delle varie categorie dei lavoratori, sia per la conoscenza comparativa delle varie posizioni normative e retributive raggiunte con i singoli contratti.
3) Oltre ai settori tradizionali, ci si + preoccupati di esaminare la situazione dei lavoratori dipendenti da imprese gestite direttamente dallo Stato o da enti pubblici, secondo il suggerimento dell'on. Roberti.
Questi lavoratori hanno il loro rapporto di lavoro influenzato dalla caratteristica natura del datore di lavoro, e ciò determina notevoli conseguenze sulla regolamentazione del rapporto di lavoro.
Poiché molto diversa è la situazione dei vari tipi di imprese gestite dallo Stato e dagli enti pubblici, il problema pregiudiziale che ci si è posto è quello dell'identificazione di queste imprese, per cui si è costituito un gruppo di lavoro formato da valorosi esperti che, oggi stesso, terrà la sua prima riunione.
4) Lo studio delle retribuzioni stabilite dai contratti deve essere necessariamente accompagnato da uno studio sulle differenze del potere di acquisto delle rimunerazioni esistenti nelle varie provincie, ed a tal fine sono stati presi gli opportuni contatti con l'Istituto centrale di statistica perché elabori un rapporto dettagliato dei costi della vita comparati, sulla base di un'ampia indagine di rilevamento dei bilanci familiari già predisposto dal detto Istituto.
Questo studio sarà effettuato soprattutto ai fini di un approfondito esame delle retribuzioni reali esistenti in Italia, anche in relazione alle profonde differenze esistenti nelle varie provincie d'Italia ed in particolare modo tra il Nord ed il Sud.
Pure utilissima sarà l'opera dell'Istituto centrale di statistica per quello che riguarda lo studio degli effettivi tenori di vita delle famiglie dei lavoratori, sia operai che impiegati.
In base sempre alle indagini già effettuate, si potranno elaborare rapporti assai dettagliati in cui si lumeggeranno i vari aspetti delle condizioni di vita dei lavoratori dal punto di vista dei consumi. Si potrà così avere il quadro esatto, sia di come viene spesa la retribuzione, sia delle differenze esistenti nelle varie regioni d'Italia, sia delle conseguenze, nei consumi e nei prezzi, dei progressivi aumenti salariali. Questa indagine sarà interessante dal punto di vista economico e sociale e potrà dare indicazioni di grande valore pratico.
5) Sempre nel quadro dello studio della contrattazione collettiva si è predisposta la costituzione di un gruppo di lavoro che dovrà, sia pure in sintesi, mettere in lice il travagliato processo che, sotto la spinta sociale, attraverso l'evoluzione giuridica e con tanti rilevanti riflessi economici, ha, nei ben differenziati periodi che vanno dagli inizi fino al 1926 e dal 1926 al 1944, segnato l'introduzione, prima, e lo sviluppo, poi, della contrattazione collettiva nel nostro Paese.
In tale studio si dovranno anche reperire e considerare i più importanti contratti realizzati in modo da avere una storia completa della evoluzione della dinamica delle realizzazioni normative e retributive dei contratti di lavoro. Una particolare considerazione dovrà essere dedicata al periodo anteriore al 1926, sia perché meno esplorato, sia perché presenta maggiori affinità con l'attuale situazione di carenza di un ordinamento giuridico, e sia perché alcuni determinati istituti, come quello, ad esempio, dei probi-viri, possono ancora oggi presentare caratteri di attualità.
6) Enorme importanza, nel piatno [sic] di lavoro della Commissione di inchiesta, avrà l'apporto indispensabile del Ministero del lavoro.
Già due riunioni, la prima il 5 luglio, la seconda il 19 luglio, si sono effettuate con alti funzionari del detto Ministero per predisporre il lavoro che si dovrà compiere.
Si è potuto già concretare la preparazione, da parte del Ministero, di due dettagliati rapporti interessanti la contrattazione collettiva.
A) - Il primo, richiesto con lettera del 20 luglio, dovrà fare il punto sull'andamento della contrattazione collettiva negli ultimi dieci anni con riferimento soprattutto all'attuale carente situazione giuridica.
[segue analisi contenuto rapporto: eventualmente da rivedere!]
B) - Il secondo rapporto, richiesto con lettera al Ministero del lavoro, anche in data 20 luglio, riguarda invece le vertenze individuali di lavoro.
Esso conterrà l'indicazione numerica e qualitativa degli interventi del Ministero del lavoro e dei suoi uffici periferici e riferirà sugli elementi di merito eventualmente acquisiti e sui risultati conseguiti, in modo che, insieme alle indagini che la Commissione si propone di compiere, per quanto riguarda le vertenze giunte alla fase giudiziaria, si possano avere gli elementi più significativi sull'applicazione coatta delle leggi e dei contratti collettivi e sul fenomeno della litigiosità
C) - Oltre a questi due rapporti già richiesti, si sta predisponendo la impostazione di altri tre rapporti, dopo che il Ministero avrà precisato, con utili indicazioni, come le indagini da farsi possano essere svolte nel modo più completo.
A) - Il primo rapporto da richiedersi riguarderà il campo di applicazione dei contratti collettivi.
Si intende compiere un'indagine approfondita per accertare, in via di larga approssimazione, la massa dei lavoratori non tutelati o tutelati parzialmente dai contratti collettivi, e ciò sia in riferimento ai settori, sia alle dimensioni aziendali e sia la territorio e possibilmente al comprensorio ambientale.
Si tende anche ad acquisire elementi per quanto riguarda il trattamento, sia normativo che retributivo, praticato ai lavoratori esclusi dalla contrattazione collettiva.
L'accertamento presenta gravissime difficoltà non essendo possibile fare al riguardo un vero e proprio censimento; ma la conoscenza che gli uffici locali del Ministero hanno delle varie situazioni può consentire una utile raccolta di dati.
Si potrà partire dalle notizie dei registri delle imprese delle Camere di commercio e raffrontarle con i dati delle organizzazioni sindacali degli imprenditori, i cui iscritti sono tenuti alla osservanza dei contratti collettivi, per ottenere già, attraverso la differenza, un primo dato approssimativo.
B) - Il secondo rapporto riguarderà un censimento delle Commissioni interne e dei fiduciari di fabbrica.
Premesse tutte le notizie di ordine giuridico e concettuale circa la istituzione e il funzionamento delle Commissioni interne, si dovrà accertare in quali settore esse esistano, e rilevare i dati numerici in relazione ai settori ed al territorio con le opportune classificazioni.
In tale rapporto sarà opportuno mettere in evidenza quanto al Ministero è potuto risultare circa contrasti sorti per la costituzione e funzionamento delle Commissioni interne ed ogni altro utile elemento di valutazione.
C) - Il terzo rapporto riguarderà un censimento sulle provvidenze sussidiarie ed integrative esistenti nelle aziende.
Si sta, a questo proposito, preparando un elenco, il più possibile ampio, dei vari tipi di provvidenze.
Salvo migliore e più analitica specificazione, si tratterà di casse e di fondi integrativi di previdenza ed assistenza, di polizze di assicurazioni private, di trattamenti particolari di famiglie, di speciali provvidenze inerenti alla prestazione di lavoro: mezzi di trasporto, vestiario, ecc., di assistenza alle famiglie di lavoratori, di assistenza scolastica, di mense aziendali, cooperative e spacci, di iniziative di carattere culturale, artistico, sportivo e ricreativo, di colonie montane e marine, di premi di fedeltà di riconoscimenti e provvidenze varie per gli anziani del lavoro, ecc.
7) Per avere il quadro completo della contrattazione collettiva, specie nella sua applicazione, è indispensabile esaminare il problema della interpretazione giuridica dei contratti ed in genere delle leggi sul rapporto di lavoro.
A tal fine è stato costituito un apposito gruppo di lavoro formato da valorosi ed illustri giuristi, tra cui i direttori delle riviste giuridiche di diritto del lavoro.
In due successive riunioni, svoltesi il 6 e l'11 luglio, si è stabilita una precisa e dettagliata tematica per una rassegna sistematica e ragionata della giurisprudenza in materia di lavoro.
La tematica, che si propone, e che è stata affidata per la suddivisione del lavoro a diversi giuristi, è stata strettamente collegata con gli istituti normativi dei contratti di lavoro in modo da avere una elaborazione più aderente che sia possibile ai concreti problemi dei lavoratori.
Particolare riguardo verrà dato allo studio delle sentenze delle preture e dei tribunali, (...).
È stato anche rivolto invito, alle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro, di collaborare a questa rassegna di giurisprudenza, invitandole a fornire tutto il materiale giuridico in loro possesso, non pubblicato in riviste, in modo da avere il quadro più completo possibile di tutta la giurisprudenza in materia di lavoro.
8) Di grande importanza è anche l'esame dell'applicazione coatta delle leggi e dei contratti collettivi, nei riflessi individuali, e del conseguente fenomeno della litigiosità nel campo dei rapporti di lavoro, con l'intento di mettere in rilievo le varie cause, obiettive e subiettive, di contrasto tra imprenditori e lavoratori.
Mentre la rassegna di giurisprudenza ci sarà un primo quadro dell'applicazione dei contratti e delle leggi, lo studio del fenomeno della litigiosità - e soprattutto del come il lavoratore è attualmente tutelato in caso di violazione dei contratti e delle leggi - metterà in evidenza tutta una serie di problemi, che saranno assai utili ai fini delle valutazioni che dovremo in seguito fare.
Si tratta, in altri termini, di esplorare il campo delle controversie davanti all'autorità giudiziaria, (...).
L'indagine dovrebbe, innanzi tutto, tendere a cogliere elementi di valutazione circa la difficoltà di interpretazione e di applicazione delle leggi e dei contratti.
(...).
L'indagine deve, altresì, tendere ad esaminare l'efficacia delle guarentigie giurisdizionali per i lavoratori in caso di inosservanza dei contratti e delle leggi da parte degli imprenditori.
L'indagine deve, pertanto, mettere soprattutto in luce due elementi:
1) - La frequenza dei ricorsi in Magistratura; e l'esame dovrà essere rivolto non solo alla statistica, ma anche al merito ed alle conclusioni (transazioni e sentenze);
2) - La durata delle cause, sia nelle Preture che nei Tribunali e nelle Corti di Appello e di Cassazione, e ciò al fine della valutazione dell'elemento rapidità di giudizio, che è fondamentale per il lavoratore.
È bene aggiungere che l'indagine in sede di Magistratura deve essere svolta in stretta connessione con una parallela indagine in sede aziendale e di commissione interna, in sede sindacale locale ed in sede degli Uffici del lavoro.
Si partirà dall'intervento della Commissione interna per giungere, attraverso gli interventi della organizzazione sindacale e degli Uffici del lavoro, fino alla Magistratura.
Si avrà così una completa piramide delle vertenze di lavoro e se ne potranno trarre utili indicazioni sul piano sociale, economico e giuridico.
In attuazione di questo programma, come prima indagine, con lettera del 22 luglio, si sono richiesti al Ministero di Grazia e Giustizia i dati statistici generali interessanti il contenzioso in materia di lavoro - e precisamente per il periodo dal 1° gennaio del 1951 al 30 giugno 1955 - per tutti gli Uffici Giudiziari della Repubblica, il numero delle controversie individuali di lavoro iniziate, delle sentenze pronunziate nella stessa materia, delle controversie conciliate e di quelle abbandonate.
Contemporaneamente si sta preparando un'accurata indagine statistica più approfondita nella Corte di Appello di Napoli, indagine che dovrà servire di base per il medesimo lavoro in altre località, come per esempio Milano, nonché in qualche piccolo centro, specialmente in zone depresse.
È stato predisposto, a tal uopo, un questionario assai dettagliato, che sarà affidato per la rilevazione ad avvocati specializzati.
9) Non si è trascurato il campo delle imprese gestite dallo Stato e da enti pubblici, e si è dato incarico ad un esperto di predisporre una memoria, nella quale venga esaminato il fenomeno delle vertenze in questo particolare settore.
In tale memoria verrà illustrata la situazione dei lavoratori nel suddetto particolare gruppo di imprese, soprattutto per quanto attiene all'applicazione coatta delle norme regolatrici del rapporto di lavoro, e si esamineranno anche i particolari problemi della giurisdizione, della competenza e del procedimento. La memoria sarà, poi, opportunamente completata e collegata con i lavori predisposti nella tematica del gruppo dei giuristi.
10) In data 23 luglio 1955 è stata, inoltre, richiesta al Ministero del lavoro una memoria riguardante le controversie insorte e deferite alla decisione arbitrale in base al decreto legislativo luogotenenziale 2 novembre 1944, n. 303, concernente miglioramenti economici a favore dei lavoratori dipendenti da imprese.
[segue descrizione del contenuto di tale decreto specie in relazione all'arbitrato obbligatorio in vertenze di lavoro].
11) Abbiamo così delineato il vasto programma di lavoro, che si è messo in moto contemporaneamente in tutte le varie e complesse direzioni e che, in un tempo relativamente breve, potrà fornire quel materiale di lavoro indispensabile per l'inchiesta che si intende svolgere.
Ma questo lavoro di reperimento, di indagine, di confronti e di studio nel settore della contrattistica collettiva, anche in sé stesso, sarà un'opera rilevante di indubbia utilità, sia per le organizzazioni sindacali che gli organi dello Stato.
Si potrà finalmente avere una visione dettagliata e completa di tutte quelle realizzazioni, che con travaglio continuo ed incessante, si compiono nel campo del lavoro.
E si potranno, quindi, conoscere con esattezza le cosidette situazioni marginali, che spesso sfuggono agli osservatori, ma che sovente, anche per il numero dei lavoratori interessati, sono forse assai più importanti di quello che comunemente non si creda.
Dalla precisa conoscenza giuridica e pratica della vasta gamma dei vari settori di lavoro, l'inchiesta potrà fare sicuro assegnamento per i compiti che si dovranno ulteriormente svolgere.
IV. - Provvidenza sociale.
1) La Commissione ha assegnato alla IV Sottocommissione il compito di predisporre principalmente: «il quadro sintetico del sistema previdenziale in riferimento alle prestazioni, ai gruppi di lavoratori tutelati ed a quelli esclusi da ciascuna assicurazione sociale, ai vari sistemi di erogazione, alle procedure amministrative e giudiziarie ed al funzionamento dei padronati».
Si è ritenuto opportuno, in esplicazione del suddetto compito, di predisporre una tematica diffusa con argomenti e problemi interessanti la materia, e di sottoporla ai rappresentanti degli previdenziali, degli Enti di patronato e ai rappresentanti del Ministero del lavoro.
Si è seguito questo metodo, sia per poter presentare alla Sottocommissione una elaborazione ponderata degli argomenti da sottoporre ad accurata disamina, sia perché, con l'intervento e degli Enti previdenziali e degli Enti di patronato e del Ministero, presumibilmente i giudizi sarebbero risultati obiettivi ed imparziali dato il contrasto dialettico dei rappresentanti stessi.
In una prima riunione tenuta il 7 luglio con i suddetti rappresentanti, è stato discusso un primo abbozzo di argomenti.
(...), da quell'abbozzo si è potuto ricavare un piano programmatico più circostanziato e dettagliato, che è stato nuovamente sottoposto ad accurata disamina in una successiva riunione con gli stessi rappresentanti degli Enti previdenziali, degli Enti di patronato del Ministero del lavoro, tenutasi il 12 luglio.
Con utili interventi dei presenti anche da questa riunione si sono potuti trarre suggerimenti ed una maggiore precisazione dei punti programmatici in elaborazione.
Alla due suddette riunioni hanno partecipato anche alcuni On.li Componenti della Commissione.
Si è potuto così rappresentare agli On.li Componenti della IV Sottocommissione, nella seduta tenutasi il 13 luglio, un testo accuratamente elaborato di punti programmatici ed un piano concreto di lavoro per la realizzazione del suddetto programma.
In quest'ultima seduta la Sottocommissione, sentita la relazione esplicativa fatta sui lavori preparatori compiuti per pervenire alla redazione del testo definitivo, ha approvato sia i punti programmatici che il piano concreto di lavoro per la attuazione di essi.
2) I punti programmatici investono tutto il vasto settore previdenziale e tutte le svariate forme previdenziali, dal campo di applicazione, con esclusioni e deroghe, al sistema di concessione delle prestazioni ed alle modalità di erogazione di esse; dai casi di carenza di tutela previdenziale a quelli di sovrapposizione di essa; dalla domanda amministrativa di prestazione, alla risoluzione della controversia conseguente al rifiuto della prestazione stessa; dall'assistenza degli Enti di patronato alla disciplina dei rapporti tra questi e gli Enti previdenziali, e tra questi e i lavoratori assistiti.
Un esame speciale è riservato ai problemi, di enorme interesse per i lavoratori, relativi alle semplificazioni amministrative, alle possibili fusioni di Enti minori o comunque al necessario coordinamento di essi, alla unificazione della contribuzione, specie per quanto attiene alla ripercussione di essa sul diritto alle prestazioni e sull'ammontare di esse.
3) Il piano di lavoro prevede anche una raccolta di dati relativi alla prestazioni erogate in concreto ai lavoratori dal sistema previdenziale, in modo da poter avere a disposizione, i primi elementi per un bilancio ragionato dei risultati umani conseguiti.
Dalla elaborazione del materiale che perverrà alla Commissione dagli Enti incaricati di fornire dati ed elementi sugli argomenti anzidetti e dai risultati delle indagini dirette che i gruppi di Commissari compiranno presso gli uffici periferici degli Enti previdenziali, potranno apparire, anzi appariranno certamente, gli inconvenienti da eliminare, i perfezionamenti da apportare, le modificazioni da proporre.
Perciò, nella stessa seduta del 13 luglio, la Sottocommissione ha autorizzato il Presidente a scegliere e nominare tre persone di nota competenza in materia previdenziale - gli esperti che dovranno elaborare i dati e gli elementi, che saranno forniti in esecuzione del piano concreto di lavoro approvato - ed a comporre gruppi di Commissari al fine di svolgere indagini dirette presso gli uffici degli Enti previdenziali per accertare lo svolgimento degli adempimenti amministrativi, per la concessione delle singole prestazioni previdenziali.
Per dare esecuzione al deliberato della Sottocommissione sono stati interessati gli Enti previdenziali, gli Enti di patronato, il Servizi contributi unificati in agricoltura ed il Ministero del lavoro affinché, con la maggiore sollecitudine, facciano pervenire relazioni dettagliate sui punti programmatici approvati, inviando relazioni singole su ciascun argomento, in modo da consentire alla Commissione la valutazione degli elaborati man mano che essi pervengono.
È stato anche predisposto un piano concreto (che vi viene comunicato in allegato) [NOTA: il piano non è pubblicato nel resoconto!] per l'attuazione delle ispezioni dirette da parte di gruppi di Commissari presso gli Enti previdenziali, al fine di accertare l'attuale sistema burocratico amministrativo per l'esame delle domande di prestazioni previdenziali, con particolare riguardo per ogni prestazione;
- agli adempimenti a carico dell'assicurato e dell'Ente previdenziale;
- alla qualifica del lavoratore ed al settore economico (industriale, commerciale, agricolo, ecc.) cui appartiene;
- al tempo impiegato per evadere la domanda;
- ai sistemi di pagamento delle prestazioni economiche.
4) Per poter esaminare a fondo il problema dell'assistenza di malattia, è stato chiesto al Ministero del lavoro un rapporto-censimento delle mutue aziendali.
In esso, premessa la illustrazione della situazione di fatto e di diritto delle mutue aziendali, dovranno constatarsi i dati numerici delle mutue aziendali stesse esistenti e tutti gli elementi relativi alla loro organizzazione, al loro regime giuridico ed economico ed al loro funzionamento.
5) Poiché attraverso la stampa si è appreso che attualmente una speciale Commissione, nominata dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale, ha il compito di svolgere delle indagini sulla situazione del sanatorio Forlanini dell'Istituto nazionale della previdenza sociale, questa Commissione ha ritenuto opportuno di chiedere al Ministero stessa la relazione conclusiva delle indagini.
6) Si ha motivo di ritenere che gli Enti interessati presteranno la loro collaborazione ai lavori della Commissione e che al più presto - entro la prima quindicina di settembre - potranno aversi gli elaborati sui primi argomenti dei punti programmatici approvati.
Dalla valutazione degli elaborati che perverranno si potranno trarre utili indicazioni per l'ulteriore svolgimento dei lavori.
V. - Comitati di studio.
(...), la costituzione di due Comitati di studio, l'uno avente per oggetto di definire la metodologia per l'acquisizione di dati obiettivi e rappresentativi in ordine ai risultati pratici, sul piano umano, dell'applicazione del complesso di norme protettive e previdenziali; e l'altro, avente per oggetto la identificazione dei principî di comportamento per quanto attiene alle relazioni umane e alle condizioni morali dei lavoratori e alla determinazione di dati obiettivi capaci di esprimere la maggiore o minore rispondenza a tali principî.
(...), la impostazione dell'attività della Commissione, per realizzare una indagine seria, obiettiva ed approfondita sui risultati umani e sulle relazioni umane, presenta notevole difficoltà, ed è per questo che non ho ritenuto ancora di giungere senz'altro alla costituzione dei due Comitati senza avere previamente compiuto una esplorazione attraverso consultazioni con esperti, docenti, studiosi e tecnici.
A) «Risultati umani»
1) Per quanto riguarda i risultati umani ho tenuto una riunione preparatoria in data 22 luglio, nella quale sono state confermate le difficoltà da superare per arrivare alla fissazione ed alla acquisizione di dati obiettivi e rappresentativi. Peraltro, la riunione ha contribuito a precisare concetti ed a individuare la via tecnicamente più idonea per il raggiungimento di questo scopo.
Nella riunione preparatoria gli esperti convocati sono stati chiamati a dare il loro parere soprattutto su due argomenti: tematica e metodologia dell'inchiesta. Quanto alla tematica, si è partiti dal punto di vista di una considerazione integrale della personalità del lavoratore, il che implica evidentemente di osservare i riflessi che su di lui si manifestano per effetto dell'applicazione del sistema protettivo e previdenziale, sia sul terreno economico sia sul terreno della sicurezza, sia sul terreno della salute, sia sul terreno della tutela della di lui personalità morale. Ma questa considerazione integrale della umanità del lavoratore deve portare, altresì, a non limitarsi a rilevare i risultati conseguiti nel solo ambito aziendale, per quanto importanti e decisivi essi siano agli effetti delle condizioni del lavoratore, ma di portare la debita attenzione anche sugli aspetti extra aziendali della vita del lavoratore, con riferimento particolare al suo tenore di vita, alla spedalità, alla ricreazione e così di seguito.
2) Il punto su cui ho particolarmente insistito nella riunione preparatoria è che non bisogna orientarsi verso una unita via e tendere ad un unico dato complessivo, sia pure attraverso una serie di medie ponderate dei risultati del sistema protettivo e previdenziale del nostro Paese, quasi che nostro compito fosse di creare l'artificiosa figura del lavoratore medio, ma dobbiamo tener conto della grande varietà di situazioni, legate ai settori merceologici, ai comprensori ambientali economici, alla dislocazione territoriale delle imprese, alla dimensione delle imprese stesse ed infine alla diversa posizione che, per effetto della qualifica o del tipo di prestazione d'opera, il lavoratore ha nelle imprese.
Il pregio della nostra indagine deve essere proprio quello di mettere in evidenza questa varietà di situazioni, di identificare quelle tipiche, e, quindi, di stabilire la misura di risultati umani conseguiti per ciascuna situazione.
Ciò posto, e sempre in riferimento alla tematica, che dovrà essere meglio precisata, dalla riunione è apparsa l'opportunità di considerare, fra l'altro, il grado di soddisfacimento di alcune esigenze, che, col progresso tecnico, sociale e morale, si sono andate manifestando nelle diverse categorie di lavoratori. Quindi, a fianco dell'indagine sul valore delle retribuzioni, con i riflessi sul tenore di vita e sigli altri indici innanzi ricordati, converrà anche indagare fino a che punto si tenga conto delle attitudini del lavoratore a svolgere la prestazione che gli è confidata, con i connessi problemi dell'orientamento e della formazione professionale, della rieducazione professionale.
In connessione al quadro delle prestazioni previdenziali, che sarà determinato dalla IV Sottocommissione, bisognerà tendere ad ottenere dati che permettano di misurare fino a che punto il sistema previdenziale contribuisca a dare sicurezza al lavoratore, e fino a che punto le norme protettive di igiene e di prevenzione contribuiscano alla di lui integrità fisica.
Agli effetti della quale non bisognerà trascurare i riflessi derivanti dall'ambiente di lavoro, dal ritmo e dall'orario di lavoro, dal riposo, ecc.
Appare evidente che specifica indagine occorrerà compiere per quanto riguarda il lavoro delle donne e dei fanciulli, degli apprendisti e dei lavoratori anziani.
Individuate le questioni su cui converrà rivolgere il riflettore dell'attenzione della Commissione, perché ne siano messi in luce gli aspetti caratteristici, si dovrà procedere alla ricerca degli elementi che rappresentino, il più obiettivamente possibile, dal punto di vista quantitativo e qualitativo, i fenomeni che si vogliono considerare. Naturalmente occorrerà raccogliere, non dati soggettivi, ma dati oggettivi, e possibilmente tali che, permettendo un rapporto, diano una misura della utilità dell'apparato protettivo e previdenziale.
4) Per quanto riguarda la metodologia, sin dalla riunione preparatoria si sono acquisite alcune indicazioni particolarmente interessanti.
È stata sottolineata, ad esempio, la esigenza di variare gli itinerari da seguire, a seconda dei vari problemi prospettati, in quanto si deve giungere alla individuazione di parametri diversi, coi quali misurare i vari risultati.
Per esempio, nel campo della morbilità, potrebbero essere raccolti dati per individuare le relazioni esistenti tra condizioni di lavoro e malattie, sesso e malattie, età e malattie e raffrontare i dati attuali con quelli della situazione anteriore alle provvidenze legislative ed istituzionali.
In secondo luogo, si potrebbe procedere alla misurazione del miglioramento della salute dei lavoratori in funzione del volume di assistenza erogata. In terzo luogo, potrebbero essere individuati altri risultati umani, sui quali, però, non sarà probabilmente possibile procedere a misurazioni esatte.
Si è altresì, rilevato che, senza un'auscultazione diretta degli operai, sia pure con il metodo del campione, non è possibile arrivare a considerazioni che abbiano un valore oggettivo. Gli interrogatori si potranno fare, sia attraverso le indagini dirette della Commissione, e sia con un metodo indiretto, quello della «equipe» di lavoro: un gruppo di specialisti interroga gli operai interessati su determinati punti, che la Commissione può stabilire in precedenza.
Così pure è stata sottolineata l'esigenza che questa indagine sia svolta con i metodi della ricerca statistica.
Se vogliamo veramente estrarre dai dati delle conclusioni logiche, i dati devono essere rilevati secondo certe tecniche.
In proposito l'Istituto centrale di statistica, ha comunicato di disporre di materiale che può essere di grande interesse per la Commissione: fra l'altro, un'ampia indagine effettuata in questi ultimi due anni sopra i bilanci di famiglia dei lavoratori, in base a campione, ed un'altra sulle forze del lavoro.
Da taluni è stata prospettata l'opportunità di non proseguire con l'antico sistema delle inchieste verticali o dei campionamenti verticali. Se si vuole mettere in evidenza il fatto nuovo della relazione umana come punto di partenza (...) il metodo statistico deve fare perno sull'uomo. E perciò si è proposto di impostare l'inchiesta, anziché sulla base di una rilevazione verticale, sulla base di quattro o cinque campioni, estremamente significativi, presi in zone ben determinate ed impostare l'indagine su di un piano comunitario, come ad esempio nell'indagine su Grassano effettuata dalla Commissione d'inchiesta sulla miseria.
Si tratta, come si vede, di prime indicazioni che vanno peraltro meditate e sottolineano l'importanza della metodologia da prescegliere in un'indagine così vasta e soprattutto così complessa e delicata come questa concernente i risultati umani.
Per ora tali indicazioni serviranno ad una più organica e compiuta composizione del Comitato di studio voluto dalla Commissione.
B) «Relazioni umane»
1) Per quanto attiene alla costituzione di un Comitato di studio sulle relazioni umane, non ho ritenuto che fosse ancora matura nemmeno la convocazione di una riunione preparatoria, così come ho fatto per il Comitato sui risultati umani.
Mi sono limitato soltanto ad una prima consultazione, alla quale intendo farne seguire presto delle altre.
Dopo di che si potranno tirare le somme e giungere alla costituzione di un Comitato, per la impostazione dei problemi da esaminare e per la meglio specificata determinazione dei compiti, in grado di pervenire a conclusioni idonee al raggiungimento dei fini che la Commissione persegue.
In effetti, uno dei problemi più ardui è costituito dalla circoscrizione del terreno entro il quale deve svolgersi l'indagine, tenuto conto della possibilità di interpretazioni varie e di estensioni date al termine di «relazioni umane».
Ed in proposito si è subito presentata la questione della terminologia, questione, la cui complessità ed importanza è provata dall'ampiezza delle discussioni che si svolsero nel Convegno tenuto nell'aprile scorso a Firenze ad iniziativa del Comitato nazionale della produttività e dell'O.E.C.E.
A conclusione, peraltro, di così ampio dibattito si potette pervenire, da parte degli studiosi, ad una definizione concordemente accettata, in base alla quale lo studio delle «relazioni umane» consisterebbe bella investigazione scientifica dei rapporti psicologici e sociologici, che nascono dalla esecuzione del lavoro in comune, caratteristico del lavoro in impresa, che è oggetto dell'indagine della nostra Commissione.
A prescindere, comunque, dai problemi di elaborazione scientifica, conviene qui sottolineare, anche ai fini del nostro lavoro, l'esigenza di una univocità di linguaggio.
2) Definiti i problemi terminologici, il Comitato dovrà suggerire alla Commissione i metodi atti a descrivere analiticamente la situazione delle relazioni umane in Italia, offrendo il modo di valutare il comportamento degli imprenditori, dei dirigenti e dei lavoratori nelle reciproche relazioni ed a determinare gli indici di integrazione dei diversi gruppi di lavoro, e quindi delle componenti psicologiche e sociologiche che intervengono in questo aspetto fondamentale del comportamento collettivo.
(...), è evidente che un simile accertamento non può aver luogo se non si definiscono prima i principi di comportamento e l'optimum delle inter-relazioni, e non si definiscono le tecniche che permettano il rilievo diretto dei dati sulle imprese.
(...).
Già nella relazione introduttiva ebbi a mettere in evidenza la opportunità di rifuggire dalla tendenza di esaurire l'indagine in una analisi di sentimenti e di stati d'animo.
Bisogna muoversi sul terreno dei dati obiettivi e non subiettivi, e la stessa componente psicologica delle relazioni umane non va considerata dal punto di vista individuale, ma da quello collettivo (...).
Mi riprometto nei prossimi giorni di proseguire le esplorazioni già iniziate per avere il quadro dei problemi che il Comitato di studio dovrà contribuire a risolvere, (...).
(...), resta fermo che i risultati dello studio dei due Comitati dovranno pur essere sempre oggetto di esame approfondito da parte della Commissione.
Al termine di questa relazione sul lavoro compiuto in poco più di un mese, io sento il dovere di ringraziare i Colleghi Vicepresidenti che hanno assiduamente partecipato alle numerose riunioni di Sottocommissioni e dei gruppi di esperti, e che hanno dato l'apporto del loro consiglio per la risoluzione dei problemi pratici che la organizzazione degli uffici e delle attività della Commissione (...) poneva.
(...).
Un particolare ringraziamento desidero infine rivolgere agli esperti chiamati a far parte della Segreteria tecnica.
(...), fornire qualche breve dato numerico che valga a confermare la quantità di lavoro compiuto.
Sono state tenute, dal 5 al 27 luglio, 25 riunioni di Sottocommissioni e di gruppi di esperti; ad esse hanno partecipato oltre agli On.li Componenti, anche 16 docenti universitari, 37 funzionari statali, e parastatali, 47 esperti sindacali e di patronato, 12 esperti tecnici.
(...).
Dichiaro aperta la discussione sulla relazione testè svolta".
- seguono gli interventi di: Rubinacci; Buttè; Del Vescovo; Roberti; Venegoni; Novella; Rapelli;
5) quarta seduta del 29 luglio 1955 (Atti della Commissione a stampa)
- il presidente Rubinacci presenta l'attività svolta dalla Commissione: